⚫🔵 Gazzetta – Inter, superiorità schiacciante: le antagoniste dovrebbero riflettere

La Gazzetta dello Sport, come di seguito riportato, ha dedicato un approfondimento alla netta suoperiorità mostrata dall’Inter in questa stagione: “Sarebbe un errore, e sarebbe miope, se riducessimo tutto al vantaggio di sedici punti sulla seconda in classifica. Un margine talmente ampio da aver dato la certezza aritmetica all’Inter. Lo scudetto è infatti il sigillo, il meritatissimo simbolo, di una superiorità schiacciante nei confronti della concorrenza. Ma quello che dovrebbe far riflettere le antagoniste, e suggerire un colpo di acceleratore ai loro progetti, è il come rispetto al quando di questo successo nerazzurro. Come hanno fatto, i dirigenti interisti, a scavare un solco così profondo? Con una programmazione seria, efficace, che vuol dire pensare al presente, timbrandolo con scelte forti, immaginando nello stesso tempo il futuro.

Il titolo che Inzaghi e la squadra festeggeranno in campo e fuori in questa domenica di fine aprile, è infatti qualcosa che va ben al là di un “semplice” traguardo tagliato a braccia alzate, senza l’obbligo di guardarsi alle spalle: perché il distacco è di almeno cinque curve. Ed è da qui, da un esame oggettivo della situazione, che dovrebbero partire le rivali. Chiamate a risolvere alcune questioni primarie. Milan e Juve, ad esempio, sono alle prese con i discorsi relativi agli allenatori. Si deve ricominciare insomma dalle fondamenta, perché è l’allenatore a dover tracciare – in sintonia con la società – la strada. Ma in fondo è così anche per molte altre: le due romane hanno scelto da poco le loro guide tecniche, sostituendo due punti di riferimento come Mourinho e Sarri. Il Napoli, dopo tre cambi in panchina, sente fortissima l’esigenza di darsi una struttura nuovamente solida. A dimostrazione che non è sufficiente provare a replicare il passato – dettando o imponendo un modulo – per ottenere gli stessi risultati. Le formulette aritmetiche – 4-3-3 o 5-3-2, 4-4-2 o chissà cos’ altro – rappresentano semplicemente un tratto su un foglio bianco. Che va riempito di sospiri, ambizioni, convinzioni. Il calcio è ben altro di un esercizio matematico. È testa e cuore. E non si può ridurre a uno schema. È per questo che il vantaggio attuale sulla concorrenza, chiamata a rispondere, va – come dicevamo – ben al di là dei sedici punti a cinque curve dalla fine. 

Il vantaggio dell’Inter è determinato dai dirigenti, da Inzaghi, dai giocatori. E da una proprietà che – si può dire? – ha comunque evidenti meriti strategici. Se non altro perché da Marotta all’allenatore, e a cascata a molti giocatori, c’è stato evidentemente qualcuno che queste scelte le ha fatte. E ora si ritrova una struttura a tre piani molto efficace. 1) Una dirigenza che sa giocare d’anticipo, sul mercato e sulla concorrenza. 2) Un tecnico che è lì da tre anni, nel segno della continuità, e – rispetto a tante situazioni – sa già come e dove intervenire, come e dove si può crescere e migliorare. 3) Una squadra che è un cocktail perfetto tra giovani e giocatori più esperti, perché non esiste un progetto legato all’anagrafe. Ma più semplicemente un lungo ponte che lega le varie generazioni nel segno della qualità […]“.

By Redazione PianetaChampions

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