La Gazzetta dello Sport, attraverso il seguente editoriale, ha commentato le difficoltà difensive palesate della Juventus: “Non è servita a nulla la bacchetta magica di McKennie, né i baci allo stemma e i pugni sul petto di Weah per evitare alla Juventus il secondo pareggio consecutivo in campionato. Però il 2-2 dello Stadium contro il Parma è un’altra cosa rispetto al 4-4 di San Siro contro l’Inter. L’unica costante è una difesa che balla troppo per tenere in piedi qualsiasi partita e soprattutto per sorreggere le ambizioni di una squadra che dopo questa decima giornata si ritrova al quarto posto e a 7 punti dal Napoli capolista.
Cosa è successo al muro bianconero di inizio stagione? La (ex) difesa meno battuta d’Italia ha incassato sei gol negli ultimi 180 minuti, tanti quanti ne aveva incassati nelle precedenti 13 gare giocate in A, e il tema che ritorna è quello di una squadra con e senza Bremer. Si allunga il periodo senza il brasiliano, aumentano i gol presi. Discorsi direttamente proporzionali ma non troppo rosei al pensiero che la stagione del centrale sia finita a Lipsia. Il dato aggiornato è sempre più chiaro: con lui in campo, nelle prime 6 di campionato la Juve non aveva incassato alcun gol, nelle successive 4 ne ha presi 7 e ha vinto soltanto contro la Lazio grazie all’autogol di Gila. Per il resto soltanto pareggi. Il trend complessivo, tenendo quindi conto anche della Champions League, è allo stesso modo impietoso: con il brasiliano un gol preso in 7 partite, senza di lui 10 reti in 6 gare (conteggiando qui anche le due di Lipsia dopo la sua uscita dal campo).