La Gazzetta dello Sport, come di seguito riportato, ha analizzato gli ottimi numeri difensivi della Juventus di Thiago Motta: “C’è un filo rosso che collega Thiago Motta al suo predecessore Massimiliano Allegri, così diversi tra loro eppure appaiati nel detenere il record del miglior inizio di Serie A di sempre a livello di solidità difensiva. Cinque partite e zero gol subiti è lo “score” dei bianconeri in questo primo abbondante mese di campionato, un filotto che soltanto l’allenatore livornese era riuscito a inanellare prima nella storia del club, con quella partenza a razzo della stagione 2014/15 che ha poi portato allo scudetto numero 31 con 17 punti di vantaggio sulla Roma, seconda. Certo, dieci anni fa lo sprint di Allegri aveva ben altra portata, con cinque vittorie su cinque che sarebbero poi diventate sei alla giornata successiva: Motta deve invece fare i conti con un triplo 0-0 da cui smarcarsi per evitare che diventi un’insipida maledizione. Il dato però è lì da ammirare e studiare: la Juventus è la migliore difesa d’Europa nei cinque campionati top, al netto del disallineamento di calendari tra una lega e l’altra. Il Liverpool ha incassato una sola rete in cinque match, a due ci sono Empoli, Lipsia, Union Berlino, Monaco e Lens, con i club tedeschi che hanno però disputato una partita in meno.
Tra le pieghe di questo primato si nascondono parecchi meriti, tante curiosità e anche qualche paradosso in un cocktail che dà forma a quel dolce “zero” in classifica. Partendo dai meriti, va dato atto ai calciatori della Juventus che in sei partite hanno dato una limpida impressione di gruppo solido. La riaggressione sui palloni persi consuma energie limitando però alla nascita le azioni avversarie; il possesso prolungato diminuisce il tempo a disposizione della controparte per architettare offensive minacciose. Contro Como e Verona Michele Di Gregorio era stato di fatto inoperoso, mentre lo stesso non è accaduto negli impegni successivi, anche se in generale nella Juve il portiere non è mai uscito dal campo con la maglia particolarmente sudata, Mattia Perin compreso. Il dato stagionale, peraltro, è stato sporcato soltanto dal gol del Psv Eindhoven all’ultima azione dell’esordio in Champions League, vinto 3-1. Una leggerezza a partita chiusa, utile per ricordarsi che abbassare la guardia può essere letale anche per un gruppo che difensivamente ha trovato una quadra efficace e invidiata dagli allenatori del resto d’Europa, che quello zero in classifica non ce l’hanno più.
Il paradosso è che Motta aveva cominciato il pre-campionato con vistosi problemi difensivi rimediando una sola gara a porta inviolata contro la formazione della Next Gen. Sorprende ancor di più che la rete bianconera sia immacolata nonostante il cambio di allenatore – da Allegri a Thiago – lasciasse prevedere un baricentro più alto, una filosofia di gioco più propositiva e di conseguenza molti più rischi dietro. Invece la grana ora sembra un attacco incapace di aggirare le difese chiuse, al cospetto di una retroguardia che gode di una speciale immunità. Michele Di Gregorio ha cominciato alla grande nonostante il fresco salto di carriera dal Monza alla Juventus, ma è davanti a lui che il filtro bianconero sta decimando le azioni avversarie. Federico Gatti e Gleison Bremer sono finora protagonisti di una stagione eccellente, entrambi investiti della fascia da capitano e pronti a sfidare i clienti di turno e a spronare i compagni alla perenne concentrazione. Pierre Kalulu segue l’onda, proseguendo il filotto di prestazioni top da terzino anche contro il Napoli, impiegato da centrale senza Gatti. Andrea Cambiaso è la solita certezza in perenne miglioramento da terzino, Juan Cabal ha impattato benissimo in bianconero sulla sinistra e Nicolò Savona ha subito brillato a destra. Certo, per tanti che salgono c’è un pezzo grosso che per il momento scende (Danilo), ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti. È un traguardo che passa dal filtro a centrocampo di Manuel Locatelli e/o Khephren Thuram, dagli sforzi in ripiego del Francisco Conceiçao di turno e al dinamismo di trequartisti e punte. E non c’è panico per il fastidio alla caviglia di Savona: gli esami hanno tranquillizzato sulle sue condizioni”.