La Gazzetta dello Sport, come di seguito riportato, ha raccontato il rapporto in casa Milan tra Zlatan Ibrahimovic e il tecnico Paulo Fonseca: “Primo episodio. Milanello, vigilia di Milan-Torino, prima giornata di campionato. Zlatan Ibrahimovic chiama la squadra a raccolta e le parla, come faceva da calciatore. Lui e loro. Fonseca non è presente. Secondo episodio. Stadio San Siro, Milan-Torino, 17 agosto. Fonseca un giorno prima aveva parlato di “mercato per me chiuso” ma Ibrahimovic alla presentazione di Fofana dice altro: “L’allenatore fa l’allenatore, la società fa il resto. Non abbiamo bisogno di altri acquisti. Con questi quattro nuovi abbiamo raddoppiato le alternative e poi c’è Milan Futuro. Questi quattro acquisti erano già obiettivi ancora prima di scegliere l’allenatore. Il mercato chiude quando dico io che chiude. Siamo al giorno 6 su 7”. Fonseca non gradisce e lo fa sapere alla società. Pochi giorni dopo arriverà Abraham, a lui graditissimo, in cambio di Saelemaekers, che apprezzava. Terzo episodio. Vigilia di Milan-Liverpool, dopo la vittoria sul Venezia. Ibra torna dalle due settimane lontano dalla squadra e parla di nuovo ai giocatori. Dice che, anche se è stato lontano, il capo resta lui e chiede come vada con l’allenatore.
Fonseca è in un momento molto difficile, si capisce anche da questi particolari. Come si capisce che il ruolo di Ibrahimovic è ancora da definire. “Sono il boss”, dice lui, ma non è semplice entrare in una società pochi mesi aver smesso di giocare e pensare di cambiarla con forza. Ibra non è stato il primo protagonista sul mercato e l’allenatore non fa eccezione. Sicuramente su Fonseca c’era un gradimento di base di Moncada, che per il 2024-25 comunque aveva scelto Lopetegui, e la decisione su di lui è stata presa da Furlani, un amministratore delegato molto coinvolto sul mercato. Ibrahimovic ha sicuramente avallato la decisione, presa insieme dai tre uomini di riferimento del Milan, ma non è stato in prima fila. E in generale si muove a 360 gradi in società (area commerciale, comunicazione, molto Milan Futuro) ma non entra nelle classiche dinamiche di mercato. Può funzionare? E che cosa dirà domenica sera, se il derby andrà male?“.