🔴⚫️ Gazzetta – Milan, tanti dubbi tattici ma il club ha confermato la fiducia a Pioli

Qualche nube sopra il tetto di Casa Milan è presente, inevitabile sottolineare ciò, ma La Gazzetta dello Sport, attraverso il proprio sito, ha fatto sapere che la fiducia del club verso Stefano Pioli è stata assolutamente confermata: “

Niente drammi, si va avanti. Avanti con Pioli, avanti con questo progetto di Milan. Il giovedì post-Parigi ha fatto capire soprattutto questo: la società non mette in discussione un allenatore che ha vissuto un’altra notte di dissesto. Più che una scivolata, una frana. Il Milan come sempre dà fiducia a Pioli e fa un ragionamento logico: a Parigi, contro una squadra che spende molto di più ed è decisamente più forte, può succedere di perdere (magari non così, ecco…). E allora, testa al Napoli, che per fortuna è già lì, in fondo al weekend. La squadra ieri ha fatto solo terapie, oggi e domani preparerà il terzo episodio del trittico Juve-Psg-Napoli, che rischia seriamente di chiudere con zero punti, zero gol fatti, zero comprensione dai social. I tifosi sul web hanno votato: allenatore colpevole, prego si cambi e anche in fretta. Ci siamo abituati? Insomma, il rapporto Pioli-milanisti sembra su un piano inclinato: va sempre peggio, con vittorie che passano in secondo piano e sconfitte come drammi. In società, senza isterismi, fanno scelte diverse, anche se qualche riflessione si impone.

Psg-Milan lascia pensieri soprattutto tattici. Pioli ha scelto ancora una volta di aggredire e difendere alto, accettando il rischio di dover gestire molti uno contro uno. La squadra è stata lunga, slegata e il Psg ha banchettato. In testa, resta il più logico dei pensieri: contro Mbappé, Dembélé e Kolo Muani, era il caso di prendersi questo tipo di rischi? Era il caso di dare la possibilità, a una squadra con molti giocatori rapidi e tecnici, di saltare la pressione e correre negli spazi? Pioli ha scelto così perché da luglio allena la squadra in questo modo e perché un approccio più difensivo – blocco basso, raddoppi sistematici, dieci giocatori dietro la linea della palla – non è nel dna di molti calciatori arrivati in estate. Vero. Con il facile senno di poi, però, è semplice arrivare a una conclusione logica: a Parigi non ha funzionato.

La tattica insomma è stata il tema del giorno e anche alcuni calciatori, in spogliatoio, ne parlano. Sanno bene che Psg-Milan, meno traumatica del derby, ha riproposto alcuni temi di Inter-Milan: l’aggressione alta, la squadra lunga, gli uno contro uno, gli inserimenti delle mezze ali, le difficoltà offensive che in questa storia hanno un ruolo. Pioli ora è chiamato a trovare una soluzione, meno estrema del 3-5-1-1 di emergenza dello scorso inverno. Ovviamente, dovranno aiutarlo anche i calciatori. Gli attaccanti, che non fanno più gol. Theo Hernandez, che senza il mentore Maldini e l’amico Brahim Diaz sembra perso nei suoi alti (pochi) e bassi (tanti). Loftus-Cheek, eternamente in dubbio per la partita successiva.

I rapporti di spogliatoio invece sembrano meno di attualità. Nella notte tra mercoledì e giovedì si è parlato molto del botta e risposta da Davide Calabria, che di questa squadra è il capitano, e Pioli. Le frasi principali di Calabria alle televisioni, dopo la partita: «Siamo stati forse tanto sbilanciati, abbiamo accettato l’uno contro uno. Problema psicologico o tattico? Un po’ e un po’. In certe situazioni eravamo forse un po’ troppo aperti. Tatticamente erano messi meglio in campo di noi. Ce la giocheremo, è difficile ma chi non ci crede può stare a casa, noi ci crediamo». A Pioli è stata riferita una frase (“dobbiamo andare a lavorare a Milanello, chi non vuole farsi il mazzo è meglio che stia a casa”) e l’ha presa male: «Davide ha sbagliato – ha risposto -. Nessuno lavora a Milanello con poca attenzione o poca disponibilità». Un mezzo malinteso. Pioli l’ha presa male, la tensione c’è stata ma è superata, anche perché il rapporto tra i due è storicamente buono: proprio Calabria la scorsa settimana ha organizzato una festa con video per il compleanno numero 58 di Pioli, coinvolgendo squadra e staff. Piuttosto, sono interessanti le riflessioni del capitano sulle scelte tattiche, che riportano ai temi forti, dagli uno contro uno alla squadra sbilanciata.

Napoli allora diventa fondamentale, più per l’ambiente che per la classifica. Il Milan è secondo a -1 dall’Inter e lunedì avrà già giocato contro tutte le candidate alla zona Champions, escluse Atalanta e Fiorentina. Non uno scenario da organizzare un seminario sul pessimismo cosmico. Chiudere ottobre con un’altra sconfitta però farebbe alzare di nuovo le discussioni sugli errori dell’allenatore e sul valore degli acquisti estivi, che il club e l’allenatore ritengono di alto livello ma nelle grandi partite hanno sempre deluso. E allora, meglio non pensarci, meglio entrare al San Paolo ripensando ad aprile, quando Giroud segnava in Champions e Leao con un’accelerazione apriva le acque. Sembrava Mbappé, ecco”.

By Redazione PianetaChampions

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