Attraverso la propria edizione odierna, La Gazzetta dello Sport ha analizzato il momento di Romelu Lukaku: “Poteva essere più spettacolare anche il secondo tempo ma, chissà se per scelta conservativa, per reazione d’orgoglio del Monza, o forse perché le energie non sono illimitate e Conte non vuole trovarsi in riserva, la palla passa agli ospiti che chiudono addirittura con più possesso, 51%, però mai pericolosi. E non c’è ancora il Lukaku che Conte sognava. Gli anni sono passati, la fisicità è diversa e, rispetto all’Inter dei lancioni e dell’attaccante-reparto, qui c’è un altro copione. Nel Monza, Maldini predica nel deserto. Djuric scompare, Pessina non dirige mai e Bianco meno di lui, la corsa di Bondo è soltanto generosa. Nesta aveva una lunga lista di assenti ma doveva reagire a una sconfitta ineluttabile, da domani qualcosa dovrà cambiare. Spirito diverso nel Napoli, già 4 gol dopo il 90’ su 11: non un caso, vista la fame atavica con cui sono entrati ieri Raspadori e Neres che per poco non segnavano. Fame che servirà nel trittico alla portata, perché poi il calendario propone, di fila, Milan, Atalanta, Inter, Roma, Torino e Lazio. E allora sapremo”.
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