Non nel momento più brillante della sua carriera, Robin Gosens sta lottando per dimostrare di poter essere utile alla causa dell’Inter. Il laterale mancino è stato intervistato da DAZN, a cui si è raccontato a tutto tondo.
Ecco le sue parole, riprese da TMW:
“Quanto mi pagò l’Atalanta? Mi pare che era una cifra sotto un milione. 700 mila euro? Se il mio valore è aumentato fa capire la crescita che ho avuto, sono arrivato come uno sconosciuto e sono diventato un giocatore da Nazionale, da Serie A. Arrivare all’Inter è stata una felicità enorme, sono arrivato in una delle squadre più forti al mondo. Anch’io ero sorpreso, la chiamata è arrivata nel momento peggiore, quando era ai box per infortunio. Però c’è da dire che per tre anni ho lavorato benissimo.
Sto riflettendo tantissimo perché voglio capire come funziona il mio corpo e perché non funziona come voglio io. È stato un infortunio molto grave, forse ho sottovalutato l’impatto sul mio corpo: non ho giocato per un anno praticamente e senza partite non puoi avere il ritmo e la fiducia che mi servono. Sto arrivando, mi sento sempre meglio e l’ultimo step è quello di giocare con continuità.
Inzaghi è una persona molto empatica, parla tantissimo con i giocatori perché vuole capire le cose in campo ma anche sapere come stiamo noi fuori dal campo. Si sente ancora calciatore e capisce molto bene i suoi giocatori: questo è importante, anche quando ho problemi posso andare nel suo ufficio a parlargli e questa è una grande qualità. Ho fatto bene nell’Atalanta, quindi prima o poi arrivano squadre interessate. Io ho avuto sempre in mente o di andare in Germania o di rimanere in Italia, perché la mia famiglia qui è sempre stata bene. Per me l’Inter è stata la chiamata giusta al momento giusto.
Gasperini mi ha fatto crescere in maniera pazzesca, mi ha insegnato cose che non sapevo di essere capace di fare. Ho fatto ore e ore di video per farmi capire quando andare e quando stare fermo, posso solo ringraziarlo per questi quattro anni: senza di lui non avrei mai avuto l’occasione di andare in un club come l’Inter. Posso solo dire grazie, a società, tifosi, compagni: è grazie a loro se sono diventato il calciatore che sono adesso. C’è un rapporto incredibile che rimarrà per sempre.
A livello personale il gol al Barcellona è stato un momento molto emozionante, non tantissimi giocatori hanno la possibilità di giocare al Camp Nou e di fare un gol importante. Sarà un ricordo che porterò sempre con me, ma spero che abbia un impatto sul mio futuro all’Inter. Sono qui per dare una mano alla squadra, spero di avere altre occasioni in cui potermi ripetere.”