🔵 Gyasi: “A Empoli si fa calcio, tra Andreazzoli e Italiano punti di contatto”

L’attaccante dell’Empoli Emmanuel Gyasi ha rilasciato una lunga intervista a RadioFirenzeViola in vista del derby toscano.

Queste le parole, riprese da TMW:

“A Empoli ho trovato un posto in cui si fa calcio, con i giovani e qualcuno anche d’esperienza, un ambiente veramente familiare. Sappiamo tutti di non essere partiti bene, è vero che abbiamo incontrato tante squadre di prima fascia ma non deve essere un alibi, c’è da fare meglio. Nelle ultime siamo andati bene, da ora in poi potremo solo migliorare”.

Come avete vissuto il cambio di allenatore da Zanetti a Andreazzoli?
“Siamo professionisti, ovviamente dispiace perché la colpa non è solo dell’allenatore in certe situazioni. Ora però pensiamo solo a chi c’è, Andreazzoli è arrivato con grande entusiasmo, lo stiamo seguendo e in campo si vedono anche i frutti”.

Cosa è cambiato nel metodo?
“Non c’è stato proprio un cambiamento netto, anche se ognuno ha il suo metodo. Seguiamo ciò che ci chiede di fare il mister”.

Pistoiese, Carrarese, Pisa, Empoli… Ha un rapporto speciale con la Toscana.
“Mi ci sono trovato bene. L’allenatore che avevo a Carrara si è spostato a Pistoia, è partito tutto da quello (ride, ndr)”.

Cosa viene in mente riguardando ai 5 anni di La Spezia?
“Belle cose, siamo cresciuti insieme facendo qualcosa di storico. Siamo entrati nella storia dello Spezia, per me e i miei compagni è stata una roba incredibile fare due salvezze! Poi c’è stata anche la macchia della retrocessione ma, nel bene e nel male, sono stati 5 anni meravigliosi”.

Che rapporto ha con Italiano, che aveva a La Spezia e sfiderete lunedì?
“Il mister è stato una figura veramente importante per me, abbiamo fatto due anni bellissimi in cui lui ha messo la sua impronta. Anche su di me. Su quaranta partite me ne faceva giocare quarantacinque… Vorrà dire che ha stima! Abbiamo anche un bel rapporto extra-calcio, ci sentiamo spesso”.

Anche in questi giorni?
“Ancora no, ma nei mesi scorsi sì”.

E tra lui e Andreazzoli che differenze o similitudini riscontra?
“Hanno dei punti in comune, il mister (Andreazzoli, ndr) vuole un gioco molto propositivo”.

Com’è stato passare da Italiano a Motta?
“Sono due allenatori emergenti, che mi hanno dato tantissimo e con cui ho un rapporto fantastico. La cosa che li accomuna è l’essere propositivi, vogliono un gioco offensivo, per andare a fare gol e creare un buon calcio. Sono due allenatori diversi, e sul campo si vede, ma sono due grandissimi. Anche come persone”.

Lunedì incontrerà il suo amico Nzola. Vuole lanciargli una sfida?
“Con M’Bala c’è un rapporto speciale, siamo fratelli. Ci sentiamo quasi tutti i giorni… Si merita la Fiorentina, ha lavorato per raggiungerla e sono sicuro che a Firenze presto vedranno il vero Nzola. Già un po’ c’è stato, ma succederà sempre più spesso perché è un giocatore importante”.

Gli vorrebbe dare qualche consiglio?
“Ci parlo spesso e ci diciamo tante cose, ma privatamente. Sono sicuro però che presto inizierà a fare tanti gol, vedo che sta cominciando a star bene”.

E l’Empoli invece come si avvicina al derby?
“La partita è sentita ed è importante sia per noi che per la città. Lavoriamo sodo per andare a Firenze a fare una bella partita, ascoltiamo le indicazioni del mister, ci aiuteranno a scendere in campo consapevoli di poter fare risultato”.

Con il Ghana e la nazionale che rapporto ha?
“L’argomento è un po’ strano. Nell’anno con Italiano ho raggiunto la nazionale, è davvero una soddisfazione immensa e un orgoglio poter rappresentare la propria nazione. Poi però sono successe delle cose… Se mi contattano io sono a disposizione”.

Però ha una fondazione che aiuta lì, in Ghana. Ci racconta come funziona?
“Per me è la cosa più importante che ho realizzato. Aiuto chi è più bisognoso, è una fondazione creata nel 2018 con cui facciamo tante iniziative per aiutare i villaggi e le scuole in Africa. Abbiamo portato l’acqua potabile in alcune zone, sono cose che mi rendono orgoglioso, siamo anche in Kenya. E ringrazio le persone per rispondere sempre presente”.

Che obiettivi personali e di squadra avete?
“Il gruppo è bellissimo, uno dei migliori che abbia mai visto. Si lavora, tutti, e il mio obiettivo personale è quello di squadra: raggiungere la salvezza. Sarebbe storica e, per tutti noi, una cosa meravigliosa. Ci proveremo con tutto l’impegno”.

Com’è Baldanzi visto da vicino? Qualche compagno di squadra che l’ha sorpresa?
“Abbiamo tanti giocatori di talento. Baldanzi è anche un ragazzo con la testa sulle spalle, questo di lui mi ha sorpreso tanto perché nelle generazioni nuove non è scontato che sia così. Un giocatore di cui sentiremo parlare, è veramente forte. Ma poi ci sono altri giovani come Fazzini, Guarino, Cambiaghi, Cancellieri…”.

Una promessa in caso di salvezza?
“Decidete voi… Capelli azzurri? No, poi mia moglie mi caccia di casa!”.

By Emanuele Garbato

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