💥 Iervolino: “Lega calcio la casa della discordia: serve coesione”

Danilo Iervolino, presidente della Salernitana, ha parlato a margine dell’evento Inside the Sport 2023 toccando diversi temi. Di seguito le sue parole riportate da TMW.

“Sono da poco nel calcio italiano. Voglio fare i complimenti a Spalletti a al Napoli per la straordinaria annata. Voglio usare una frase che non è stata coniata da me ma la ripeto volentieri: il calcio è il gioco più bello del mondo ma l’industria più difficile. È l’industria più difficile perché secondo me deve ancora crescere. In un mondo in cui tutti spendono soldi e poi c’è qualcun’altro che paga, il calcio deve capire che chi spende soldi li deve anche guadagnare. Io ho una piccola ricetta per il calcio: la sostenibilità. Bisogna controllare bene i conti, spesso si dice che la colpa è dei presidenti quando in realtà la colpa è anche dei dirigenti, dei giocatori e dei controllori. È un po’ colpa di tutti, è un ecosistema che va veramente molto male”.

Cosa bisogna rimodernare? Sicuramente la Lega Calcio, la casa della discordia. La casa in cui tutti i presidenti, in maniera tribale, cercano di non dare il passo all’altro. Non c’è coesione, non c’è sintesi di veduta per il bene di questa industria, ma c’è un gioco con il coltello fra i denti per determinare chi è più maschio, più gorilla. La Lega sta perdendo solennità, poco aderente alle esigenze attuali. Dobbiamo ritrovare una grande coesione per rilanciare, è l’unico modo. Altrimenti questo calcio avrà il fiato corto ed è un peccato perché il calcio è il gioco più bello del mondo e la serie A è il campionato più bello del mondo”

La scelta di Paulo Sousa?
“Sono stato l’unico presidente in serie A che ha esonerato un allenatore e dopo due giorni lo ha richiamato. L’esonero dopo l’8-2 con l’Atalanta era quasi un obbligo perché aveva creato dei dissapori. Qualcuno, giustamente, doveva pagare. Con Nicola avevo un rapporto quasi amorevole, mi ha richiamato e mi ha detto determinate cose e mi ha richiesto la fiducia. Non era mai successo, io sono un vero rivoluzionario e sono stato il primo a richiamare un allenatore esonerato. Poi le cose non sono andate bene ed è arrivato Paulo Sousa, il mister giusto per etichetta, per visione, per coraggio e per modalità di gioco. Visti i risultati che ha raggiunto abbiamo avuto la conferma che era l’uomo giusto al momento giusto”. 

By Alessio D'Errico

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