🔍 L’Inter non sa più fare a meno di Calha e Lautaro: limite o opportunità?

Marcelo Brozovic Romelu Lukaku ad agosto partivano coi gradi di titolari indiscussi dell’Inter pur essendo reduci da annate diversissime. Mentre il croato si era confermato uno dei play più affidabili e continui d’Europa, l’attaccante belga aveva totalmente fallito la sua avventura al Chelsea. Il prestito nerazzurro, tuttavia, sembrava una comfort zone rassicurante che avrebbe garantito al calciatore di tornare a esprimersi a livelli simili a quelli visti con Antonio Conte in panchina. La storia è stata, per entrambi, molto divergente rispetto alle aspettative. I gravi infortuni che hanno patito hanno portato alla ribalta altri calciatori che adesso dal campo è molto difficile tirare fuori: Hakan Calhanoglu Edin Dzeko.

Già protagonisti al loro primo anno, i due hanno offerto prestazioni superiori rispetto alle attese diventando cardini del progetto di Simone Inzaghi. Il turco è stato adattato regista per necessità e ha sfoderato le prestazioni più convincenti della sua carriera. Con idee chiare e linee di passaggio molto precise, ha dato qualità alla manovra e permesso dunque a Nicolò Barella ed Henrikh Mkhitaryan di essere più liberi di svariare in campo ognuno con le proprie caratteristiche. Anche adesso che Brozovic è tornato, fatica a incidere nella stessa misura. Il cambio di passo dell’Inter con l’Udinese dopo la sua sostituzione e l’ingresso di Calha è evidente. La squadra parla un linguaggio diverso dal passato, si è abituata a un calcio che si sposa meglio con le peculiarità del secondo che con quelle del primo.

Se i problemi di Brozovic sono stati soltanto fisici, quelli di Lukaku sono ovviamente anche mentali e si ripercuotono in maniera ben più netta sul suo rendimento. Nell’ultima gara il calciatore è tornato al gol su rigore (dopo aver sbagliato il primo tentativo e aver avuto l’opportunità di ribattere) e ha dato qualche segnale confortante sul piano della protezione della palla, ma è apparso ancora appannato. Anche in questo caso il ritmo e la pericolosità dei nerazzurri è totalmente mutato in seguito all’ingresso di Lautaro Martinez al suo posto. Che il Toro con la sua capacità di giocare sia sul breve che sul lungo sia irrinunciabile è evidente. Si tratta del leader tecnico della squadra, che infatti la dirigenza intende blindare quest’estate anche con la fascia di capitano. Il vero punto è che per quanto la Lu-La abbia fatto innamorare i tifosi per un intero biennio, oggi Dzeko è più funzionale del belga. La capacità del Cigno di Sarajevo di agire da regista offensivo e la sua predisposizione al sacrificio lo rendono perfettamente complementare con la verticalità e la ferocia del Campione del Mondo.

Sta a Inzaghi trasformare il problema in un’opportunità. Al netto di difetti strutturali camuffabili ma non eliminabili, l’Inter ha trovato la sua quadra. Romelu Lukaku Marcelo Brozovic possono essere risorse fondamentali, variabili impazzite che cambiano il corso delle gare più complicate, elementi in grado di ampliare enormemente il ventaglio di scelte del mister. L’allenatore ha il compito di dar loro motivazioni e renderli pienamente coinvolti in un progetto in cui hanno perso centralità.

By Emanuele Garbato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Post correlati