In una lunga intervista concessa ai microfoni de La Stampa nell’anno del centenario della famiglia Agnelli al timone della Juventus, John Elkann ha fatto il punto sui temi caldi in casa bianconera. Queste – riprese da JN24.com – le sue dichiarazioni:
“C’è un doppio filo di continuità che unisce la nostra famiglia alla Juventus in questi cento anni: un amore viscerale, perché legato a momenti di vita in famiglia e a ricordi indelebili. E poi la responsabilità di costruire il futuro innovando e adattandosi ai tempi. Come diceva mio nonno ‘Juventus vuole dire gioventù’. Gioventù vuol dire essere proiettati verso il futuro. Il suo passato è ricco di gloria, ma con il nome che porta è a futuro che si deve guardare
PROPRIETARI – Certo. Ma siamo prima di tutto dei tifosi. Ci sono squadre di calcio che sono legate a un’azienda, ne son storicamente l’emanazione, come è stata il Psv Eindhoven con la società olandese Philips. La Juventus no. Non è mai stata l’emanazione di una società come la Fiat. È sempre stata la squadra di una famiglia, non di un’azienda.
TRADIZIONE E INNOVAZIONE – Fin da quando mio bisnonno divenne presidente, nella Juvetus la tradizione sta nell’innovazione. Negli anni di Edoardo Agnelli arrivò il primo in Italia attrezzato per le partite i notturna, vennero introdotti i calciatori professionisti, la Juventus divenne popolare perché la radio trasmetteva gli incontri vincenti del Quinquennio d’oro. La Juventus era innovatrice anche nello stile. Alla vigilia delle partite andava ad accogliere le squadre avversarie alla stazione, le riceveva e le ospitava a pranzo.
INNOVAZIONI JUVE – Ce ne sono molte. Siamo diventati la prima società italiana con uno stadio di proprietà. Non solo un’operazione sportiva: è un contributo a valorizzare un’intera zona di Torino, un fatto di cui siamo molto orgogliosi. Come lo siamo delle molte iniziative di responsabilità sociale che abbiamo sviluppato localmente e che quest’anno proporremo alle scuole, per formare i più giovani sui temi della società, della diversità e dell’inclusione, che sono parte integrante del ruolo della Juve in campo e fuori dal campo.
STADIUM – Ogni partita casalinga della Juve rappresenta un’occasione per migliaia di persone, che vengono spesso anche da lontano per scoprire Torino, visitare il museo più completo e moderno di una squadra di calcio sa offrire sorprese continue. E sempre in ambito sportivo, sono davvero molti i progetti di innovazione che la Juventus sta portando avanti.
COMPLOTTO CONTRO LA JUVE – C’è chi pensa che la Juventus sia il problema. Al contrario, la Juventus è parte della soluzione. La Juve è stata storicamente l’ossatura del calcio italiano, ne è parte integrante. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di serie A e serie minori. Siamo sempre stati una forza positiva per il calcio italiano e vogliamo continuare ad esserlo, rimanendo aperti al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni.
CASO JUVE – Noi siamo convinti di aver agito in totale correttezza. Dunque ci siamo difesi e continueremo a far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni.
SUPERLEGA – Bisogna evitare di scambiare la discussione delle soluzioni con l’analisi dei problemi. Il problema è sotto gli occhi di tutti: la Super Lega c’è già, si chiama Premier League, il campionato inglese. Gli altri campionati nazionali mostrano una deriva ormai evidente: i giocatori più bravi vanno a giocare in Inghilterra, finendo per impoverire le competizioni locali. Come rispondiamo a questa sfida? Questa è la questione. Non è una questione che riguarda la Juve. È un problema che riguarda tutto il calcio europeo.
DISCONTINUITA’ CON ANDREA AGNELLI – Assolutamente no. Al contrario esiste una chiara continuità tra le origini e oggi: una linea ininterrotta, fatta di innovazione, tenacia e soprattutto di emozioni impagabili che ci rendono felici di essere bianconeri.
MOMENTO CRITICO – Ne abbiamo passati di momenti critici e li abbiamo sempre affrontati, e ne siamo usciti con la testa alta. Ne usciremo anche adesso e il tempo darà ragione delle nostre scelte. Non è la prima volta che ci capita. Mi piace citare una frase di Trapattoni: ‘ La Juventus è un po’ come un drago a sette teste. Gliene tagli una ma ne spunta sempre un’altra. Perché non molla mai’.
DELUSIONI – Le delusioni servono, fortificano. Le delusioni servono, fortificano. Se perdi come abbiamo perso contro il Maccabi, certo che fa male. Ma quello è un momento decisivo per imparare. Penso che l’importante sia sempre cercare di far meglio. E comunque noi bianconeri siamo fortunati: la Juve ci ha sempre dato molte più gioie e soddisfazioni che delusioni.
PROSSIMO COLPO DELLA JUVE – Il colpo più importante lo abbiamo già fatto con Cristiano Giuntoli, il nuovo direttore sportivo. E l’esempio più evidente di quello che le dicevo prima: adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia. Giuntoli porterà alla Juventus un modo di lavorare che valorizza i giovani talenti e costruisce i campioni. Ovunque è stato, ha fatto un ottimo lavoro in questo senso. E ora avrà a disposizione i tanti giovani e forti talenti che abbiamo.
FESTEGGIAMENTI CENTENARIO – La nostra festa, durerà fino all’autunno. Una serie di momenti da vivere in famiglia, con gli amici, con chi condivide la passione per la Juve. A partire da domani sul sito Juventus.com e su tutti i nostri social ci sarà un omaggio collettivo con i grandi nomi del nostro passato e del nostro presente.
