Federico Gatti, difensore della Juventus, ha parlato a Sportweek, settimanale de La Gazzetta dello Sport: “Mi faccio il mazzo perché coi sogni non ho ancora finito. Anzi, non sono neanche arrivato a metà. Cosa direi al me quindicenne? Ca**o, nemmeno tu sai dove sei arrivato. Mai mi sarei aspettato di spingermi fin qua. Giocavo in Promozione, in Eccellenza, e se qualcuno mi avesse detto che, tempo cinque anni, sarei sbarcato alla Juve, gli avrei risposto: ‘Hai bevuto?’.
Sbaglio come tanti, ma è proprio grazie agli errori che si cresce. Ho letto una bellissima frase di Ed Sheeran: diceva che al giorno d’oggi ognuno tende a oscurare i propri errori, mettendoli in un angolo per dimenticarli e nella speranza di farli dimenticare agli altri, per porre in luce, al contrario, soltanto le cose positive. Invece è proprio dalle difficoltà che si emerge più forti.
L’autogol contro il Sassuolo? Un errore che ha pesato, ma non è che la partita fosse finita… In carriera ho commesso sbagli più gravi che si sono notati meno perché hanno suscitato meno clamore. Una cosa in cui devo migliorare è la reazione dopo una sconfitta. Quando perdo è come se mi cascasse il mondo addosso.
Vlahovic? Abbiamo un legame forte che nasce dal rispetto reciproco. Come carattere siamo simili. È deciso, determinato, mi piace la sua mentalità. Facciamo parecchie cose insieme, compreso vedere la partite di basket del Partizan Belgrado a casa sua.
Allegri? Mi ha dato tanto. A cominciare dalla continuità, fondamentale per crescere. Se uno fa un errore e viene messo fuori, non crescerà mai. Se giochi, prendi fiducia”.