​💪🏼 Lotito: “L’atteggiamento della Lazio è cambiato, siamo consapevoli di poter vincere dei trofei”

Presente presso la sede della Regione a margine di un evento di sponsorizzazione in vista della Supercoppa italiana in Arabia Saudita, Claudio Lotito ha fatto il punto sull’ottimo momento vissuto in casa Lazio. Queste – riprese da TMW – le dichiarazioni del numero uno biancoceleste:

“Nel momento in cui prende corpo un progetto di crescita del mondo Lazio è giusto che proseguano, che si fa lo interrompiamo? Oggi dobbiamo essere tutti concentrati sul raggiungere gli obiettivi. Siamo in corsa su tutti e dobbiamo cercare di conseguirli, sennò si arriva vicini al traguardo e ci superano. Questo non andrebbe bene, perciò dobbiamo essere pratici, coniugare, oltre allo spirito sportivo, quello dei risultati, che è dettato dal raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. La squadra è cosciente di poter vincere dei trofei, ovviamente non mi riferisco allo Scudetto che siamo molto distanti, ma per il resto dipende da loro essere coscienti dei loro mezzi e metterli in campo al momento opportuno”.

Cosa vi aspettate?
“Se loro ci credono come nelle ultime partite… Non sono i risultati, ma è l’atteggiamento che è cambiato. Il motto della Lazio è di non mollare mai e mi pare che ora loro abbiano ripreso quello spirito. Tutti insieme indistintamente e indipendentemente. Mi auguro che sia l’inizio di un nuovo percorso e che rimetta al centro dell’azione calcistica nazionale e internazionale la Lazio”.

Ci sa dare delle tempistiche in merito al progetto stadio?
“Io ho chiesto al sindaco la disponibilità politica di affrontare questo tema, cosa che lui ha fatto. Presentai un progetto avveneristico circa 20 anni fa, ne avrebbero parlato in tutto il mondo perché aveva tre cose inusuali: l’approdo sul battello partendo da Castel Sant’Angelo, la stazione ferroviario dentro lo stadio e lo svincolo autostradale vicino. Fu interpretato in modo diverso rispetto alle effettive necessità del club e dei cittadini della Regione Lazio. Io lavorai come Lega per redigere una norma che consentisse la realizzazione di stadi anche attraverso dei processi di compensazione di carattere urbanistico per creare condizioni di efficienza all’interno del sistema, non delle cattedrali nel deserto. Questa cosa non prese corpo, però istituimmo un ufficio preposto della Lega, che si occupa degli stadi. È fondamentale perché così ci si spoglia di interessi corporativi del territorio. Se ne occupano loro… Il Flaminio così non è idoneo, facciamo 45mila spettatori di media. Il prossimo stadio deve avere almeno 50mila posti, il Faliminio è idoneo? Abbiamo fatto un sondaggio, stanno valutando tecnicamente le prospettive e poi dopo, tra il dire e il fare, non per la volontà della società, ma per quello che verrà concesso… Se la politica decide che si deve fare cercherà di trovare delle soluzioni per farlo, fermo restando la compatibilità tecnica perché non posso fare uno stadio per esempio al Colosseo. Adesso stanno studiando, è uno studio di pre-fattibilità, vedremo che cosa produce. Ci sono stati degli incontri preventivi con gli organi preposti e sulla base di questo mi pare di capire che, tranne qualche piccola situazione, non ci siano grandissimi veti. Anche perché sennò il Flaminio rimane un centro abbandonato… Ci saranno da valutare i parcheggi, come arrivarci e tutta una serie di situazioni di contorno. Dobbiamo creare le condizioni per una situazioni che sia vivibile e credibile in termine di fruibilità e ricavi. Non è un sasso lanciato, è una realtà”.

By Nicola Cosentino

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