🔴⚫️ Milan, Furlani: “Leao vuole restare, Theo e Maignan hanno due anni di contratto. Ibra? 🔝, ma formalmente non può decidere. Su Pioli e lo stadio…”

Giorgio Furlani, Amministratore Delegato del Milan, ha parlato a La Gazzetta dello Sport: “L’obiettivo era e resta sempre vincere. Siamo comunque secondi. In campionato abbiamo un punto in meno della stagione dello scudetto e dieci in più di un anno fa dopo le stesse giornate. Significa che abbiamo migliorato la squadra, che abbiamo una base di titolare più forti e con valide rotazioni. I nuovi acquisti hanno portato 40 gol e il turnover non è più una sofferenza. L’anno scorso abbiamo dovuto rivoluzionare la rosa, quest’anno no, dovremo perfezionarla. Avremo il vantaggio della continuità per puntare a vincere il campionato e andare avanti in Europa.

Leao? Rafa ha una clausola da 175 milioni ma prima ancora ha il desiderio di restare al Milan. Qui sta benissimo, dovrebbe essere lui a chiederci di voler andare ma non vuole proprio. Lunga vita a Leao al Milan. Theo e Maignan hanno un contratto fino al 2026. Si parla di vendere o comprare ma spesso sono i giocatori a decidere del loro futuro. Speriamo restino con noi il più a lungo possibile e facciano ancora la differenza.

La nostra stagione finora è stata buona ma, proprio come l’anno scorso, c’è stata una squadra che è andata oltre le previsioni. Ieri il Napoli. Oggi l’Inter. Pioli al Milan ha una storia positiva, ha riportato la squadra in Champions e ha vinto uno scudetto. Viene spesso criticato ma ha ottenuto risultati importanti. Nessuno nel club ha mai parlato di minacce alla sua posizione. Adesso sarebbe un po’ meschino valutarlo in base al suo futuro cammino in Europa League o ai successi nei derby, per quanto importanti siano.

Da dove credo di poter generare nuovi ricavi? Certamente dallo stadio. Per essere veramente e costantemente competitivi in Europa devi stare al passo con gli altri club e senza uno stadio che sia adeguato al 2024, e non al 1960, di fatto operi monco. Il progetto San Donato è quello che abbiamo trovato più attrattivo, andiamo avanti su questa strada. Dal sindaco Sala e da WeBuild è stata proposta l’idea di un progetto di ristrutturazione di San Siro, di cui non conosciamo i dettagli. Tempi? Ipotesi 2028-2029, ma non mi sbilancio.

La temiamo zero, il proprietario del Milan è RedBird dall’agosto del 2022. Elliott ha concesso un vendor loan che è uno dei tanti modi possibili per concludere un’operazione di questa portata. Non c’è niente di nascosto, è tutto molto trasparente, i fatti sono facilmente verificabili. Giusto che le autorità facciano il loro dovere, rimaniamo pienamente collaborativi. L’unico desiderio è che si faccia in fretta, nell’aria è inevitabile un po’ di fastidio.

Un nuovo azionista per il Milan? Premesso che il vendor loan, di cui tanto si parla, scade nella seconda metà del 2025, non c’è niente di imminente. Sul tema socio non ci sono trattative in corso. In ogni caso il controllo del Milan è e rimarrà di RedBird.

Ibrahimovic ha preso il comando? A livello formale Zlatan non ha deleghe con cui poter decidere, ma il nostro approccio al lavoro non è “formalistico”. C’è un gruppo che opera e decide in piena collegialità. Il mio rapporto con Ibra è fantastico e sono fortunato ad averlo vicino, è curioso, conosce tante realtà e sa che cosa è il calcio di oggi. Siamo complementari, lui è uomo di campo, io un manager. Io non posso parlare a Maignan con il suo stesso linguaggio.

Ibra sceglierà i giocatori e io definirò l’aspetto contrattuale? Non scordiamo Moncada: Geoffrey è il numero uno. Ibra stesso è il primo che si rivolge a Geoff per scambiare opinioni sui profili dei giocatori. Io non decido sulla scelta tecnica, ma sugli aspetti connessi e correlati all’investimento: se hai 100, non ne metti 80 su un solo giocatore. Su chi punteremo? Non spetta a me discutere di nomi o ruoli”.

By Redazione PianetaChampions

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