🧐 Morata a tutto tondo: “Como sta diventando un top club. Simeone mi ha dato motivazione, Conte mi ha insegnato la tattica”

Alvaro Morata, che ha deciso di sposare il progetto Como in questa stagione, ha rilasciato ai microfoni del club una lunga intervista in cui si è raccontato. Riprendiamo le sue parole dal canale ufficiale del club.

Como – “Sono davvero felice, orgoglioso. Mi sento a casa. Da quando ho firmato con il Como, tutti mi hanno accolto al meglio, con un messaggio o con un gesto. È come far parte di una grande famiglia e sono fiero di esserci“.

Gol – “Non penso soltanto a segnare. Voglio lavorare con la squadra per raggiungere obiettivi comuni. Non sono il tipo che immagina traguardi da solo, perché il calcio è uno sport di gruppo. Voglio condividere gioie e fatiche con i miei compagni. Non vedo l’ora di indossare questa bellissima maglia e vivere insieme battaglie e momenti importanti“.

Allenatori – “Ho lavorato con tanti tecnici, tra i migliori al mondo, e ognuno mi ha lasciato qualcosa. Simeone mi ha dato motivazione, Conte mi ha insegnato la tattica. Sono contento anche perché il nostro allenatore qui ha collaborato con i più grandi. Ha un carattere forte e spero che questa stagione possa regalarci soddisfazioni“.

Trasferimento a Como – “Quando ho ricevuto la chiamata ho detto subito che era un progetto incredibile. Lo scorso anno ci ho giocato contro e abbiamo sofferto tanto. Ho visto con i miei occhi che il Como sta diventando un grande club, con ambizioni e strutture importanti. È un progetto serio, con un grande allenatore: per me una grande opportunità. Non ho dovuto pensarci troppo. Cesc è una leggenda, con enorme esperienza, e ho seguito sia la testa sia il cuore“.

Culture differenti – “Sono stato fortunato, tutte le mie destinazioni mi hanno dato molto. A Londra ho imparato a essere forte come uomo, e questa è la cosa più importante della vita: il calcio non è tutto. Ogni Paese mi ha insegnato qualcosa, anche a livello culturale. I miei genitori mi hanno dato un’educazione straordinaria. Mio padre, quando ho iniziato a giocare accanto ai grandi campioni, mi disse di osservare, analizzare e tacere. Solo lavorare. La parte mentale conta tanto: nel calcio c’è pressione, e nelle accademie non insegnano a gestirla. Non è follia chiedere aiuto a uno specialista: se andiamo in palestra per il corpo, possiamo farlo anche per la mente“.

Priorità – “Sono fortunato ad avere la mia famiglia. Ora capisco che le cose più importanti nella vita sono famiglia, salute e felicità. Il calcio è il nostro lavoro, ma la famiglia è la vita. Anche i miei figli sono motivati, vogliono giocare a Como e sono entusiasti. Non vedono l’ora di vivere l’esperienza con la squadra“.

Ricordi e consigli – “Iker Casillas mi disse una volta che tutto ciò che desideri — il successo e le cose straordinarie — arriva solo con sacrificio e lavoro. Non è questione di fortuna. Lo adoro, con lui ho tanti ricordi“.

Trofei – “La medaglia più importante è sempre l’ultima, perché non sai mai se sarà l’ultima volta. Certo, l’Europeo o la Champions hanno un valore speciale, ma anche la Coppa di Turchia mi ha reso l’uomo più felice del mondo: ogni titolo richiede sacrificio“.

Adattabilità – “Ogni giorno, appena sveglio, cerco di essere il miglior padre. Poi, dopo aver accompagnato i miei figli a scuola, provo a essere il miglior professionista, un buon amico e un buon marito. Bisogna adattarsi e dare sempre il massimo“.

Numero sette – “Il sette è speciale. Devo ringraziare Lucas perché lo voleva anche lui, ma me lo ha lasciato. Lo rispetto per questo. È il numero che indosso con la Spagna e che amo da bambino. Darò il duecento per cento per rendere orgogliosi squadra e tifosi“.

Giorno libero – “Un giorno libero con mia moglie e i miei figli, magari insieme Sergi e Alberto ai suoi bambini. Ci servirà una barca grande, perché siamo tanti! Andare sul lago, con quel panorama, sarebbe fantastico. Ci sono già stato perché è famoso in tutto il mondo, ma non vedo l’ora di rifarlo“.

Primo invito sul lago – “Prima i miei genitori, perché la scorsa stagione è stata dura e loro mi sono stati accanto sempre. Sono i miei idoli. Poi Carlos Alcaraz, che è un buon amico, così magari giochiamo anche a golf. Dal passato, forse Maradona: uno dei più grandi di sempre. Vederlo sul lago di Como, con un espresso e un sigaro, sarebbe incredibile. E gli farei mille domande“.

By Demetrio Oriolo

Durante il percorso di formazione classica ho sviluppato l'interesse per il giornalismo. Mi sono immerso nel mondo dell'informazione nel 2016, prendendo parte ad alcuni progetti in via di sviluppo, salvo poi continuare questo percorso di formazione e di crescita lavorando per prestigiosi progetti quali "Il Calcio Calabrese", "Calciomercato Report", "La Politica del Popolo" e "Calciatori Ignoranti". Sono uno dei fondatori del blog "Carpe Ideam". Nel corso degli anni ho collaborato con le testate "La Notizia Sportiva", "Pianeta Serie B" e "Calabria Live" e con il blog "Pianeta Champions" nel ruolo di editorialista. Vanto diverse pubblicazioni con "Il Quotidiano del Sud".

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