❗ Mourinho: “Problemi per Pellegrini, dispiace per i fischi a Zaniolo. Portogallo? È andata così…”

Josè Mourinho, tecnico della Roma, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria negli Ottavi di Finale di Coppa Italia contro il Genoa. Queste – riprese da Sos Fanta – le sue dichiarazioni:

“Pellegrini? Domani vedremo, ma c’è qualche problema. Volevo fare di tutto per non andare ai supplementari”.

DYBALA – “Stasera c’è stato lavoro di squadra e un controllo collettivo della gara, i tre difensori ci hanno dato grande sicurezza: Dybala, però, è un’altra cosa, ha un profumo diverso. Paulo è un giocatore che rende la squadra e l’allenatore più bravo, ci sono tecnici che hanno 4-5 giocatori come lui, chi ne ha 11, chi ne ha 20. Noi non ne abbiamo né 7 né 8, con Dybala la musica è diversa. La squadra stava creando molto, non dimentichiamoci che Gilardino ha messo bene in campo la squadra, sono riusciti a costruire dal basso e mi è piaciuto molto. Voglio dare credito alla squadra”.

ZANIOLO – “Non sono più un bambino, tra poco compio 60 anni ma so che quando si dà il massimo non si è obbligati a dare di più. Quando un giocatore dà tutto, ha sempre il mio affetto. Mi è dispiaciuto sentire qualche fischio per Zaniolo: alla gente chiedo di non fischiare i miei giocatori. Mi dispiace aver sentito dei fischi al momento del cambio. Una delle cose che mi dà orgoglio sono i numeri dell’Olimpico che è sempre sold-out, mi fa molto piacere anche se non è opera mia. L’empatia si è creata da tanto tempo, come gruppo diamo sempre il massimo e mi dispiace aver sentito qualche fischio per Zaniolo, è un grande esempio di ragazzo che dà il massimo. Ho imparato da piccolino che, se dai il massimo, non puoi dare di più. Zaniolo dà tutto quello che ha, la mia storia della Roma è piccola ma la gente mi sente. Dico che possono fischiare la squadra, l’allenatore, il risultato ma non il giocatore singolo. Mi dispiace per Zaniolo, mi dispiace che il mio club non abbia la personalità di andare dritto. Invece che andare qua, puoi andare di qua e di là”.

CHAMPIONS – “Pinto ha detto che siamo da Champions? Il direttore è il direttore. Non mi sembra che l’allenatore debba commentare le sue dichiarazioni”.

PORTOGALLO “Sono contento e dò sempre il massimo, è questo quello che importa. Io do sempre il massimo per quello che faccio, se non parlo da due mesi è perché sono stato squalificato e non parlo mai quando lo sono. Oggi posso parlare con voi e dico una cosa che magari non vi interessa molto, però voglio ringraziare il presidente della Federazione portoghese, quello che mi ha detto mi ha reso molto orgoglioso. Dire che ero la sua unica scelta e che avrebbe fatto di tutto per portarmi a casa, mi ha fatto molto piacere. Non sono andato però, sono qua e do il massimo”.

COPPA ITALIA “Prima di tutto dico che mi piacerebbe tanto vincerla, l’ho vinta una volta giocando contro la Roma, mi piacerebbe vincerla giocando con la Roma a Roma. Penso che sia la peggior coppa d’Europa, non protegge i più piccoli. Non dà animo a quello che è un show, parlo del Torino per esempio che vince sul campo del Milan campione d’Italia, poi deve giocare la prossima eliminatoria fuori casa, questa struttura della Coppa Italia non la capisco. Abbiamo giocato contro una squadra di Serie B con lo stadio pieno, se ci sono stadi vuoti devono capire perché noi siamo pieni e gli altri no. L’anno scorso siamo finiti sesti, quello prima settimi e io voglio investire sulla Coppa Italia, ma una squadra più bassa non vuole giocare, che motivazione ha questa gente? Il Torino ha vinto contro i campioni d’Italia, ha fatto la grande storia degli ottavi di finale e deve giocare fuori. Dov’è la bellezza della Coppa Italia? Sarebbe bello giocare in un campo di B o di C, dov’è questo? Perché la gente lo accetta. La prossima eliminatoria sarà o a Napoli o in casa nostra con la Cremonese, se perdiamo come l’anno scorso perdiamo ma cercheremo di vincere. Per una rosa come la nostra, giocare tre competizioni insieme è molto duro. C’è troppo accumulo per gente di più qualità, è un grande rischio far giocare 3-4 giocatori che non giocano sempre o mettere tanti bambini insieme, avrei potuto fare Bove-Tahirovic ma non l’ho fatto. Se vogliamo vincere la Coppa Italia non dico che vogliamo perché lo vogliono tutti, cercheremo di vincere la prossima partita della manifestazione”.

By Nicola Cosentino

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