Newcastle, quando la rivoluzione ha un senso: tanti ci provano ma in pochi ci riescono

Ottenere risultati positivi, nel calcio così come in tutte le attività della vita, richiede organizzazione, progettualità e tanto duro lavoro. Spesso, però, a queste componenti è necessario aggiungere uno dei fattori più importanti, se non il principale: il tempo.

Tempo, appunto. Tutti lo vorrebbero ma nessuno lo possiede. Nel calcio dei ritmi sempre più forsennati, delle innumerevoli competizioni e degli esborsi economici faraonici, la vittoria immediata, intesa come tale, ha la meglio rispetto alla costruzione di un progetto solido che consenta di guardare al futuro con un piglio diverso. Per questo, i possessori di importanti risorse finanziarie, nel corso degli anni, per provare a rilanciare i propri brand e far tornare competitive le proprie squadre nell’immediato, si sono cimentati in fantasiose rivoluzioni. Rivoluzioni societarie, di gestione tecnica e di rosa. Quest’ultima, in particolar modo, è l’ipotesi più gettonata e quella più propensa ai fallimenti.

Newcastle, la rivoluzione che funziona

Far sì che una rivoluzione funzioni in un tempo discretamente breve è impresa che riesce a pochi. Infatti, affinché un profondo cambiamento porti ai risultati sperati, le componenti che devono allinearsi ed operare tutte sulla stessa lunghezza d’onda sono molteplici.

Innanzitutto l’unità di intenti. Volere tutti la stessa cosa è requisito fondamentale di ogni squadra che voglia ambire con forza ad un traguardo. La ricerca della giusta alchimia poi, assieme ad una rapida assimilazione dei concetti tecnici impartiti dal tecnico, sono le componenti fondamentali per guidare la ripartenza. Cosa a cui, in queste prime ventuno giornate di Premier League, abbiamo assistito.

Il 7 ottobre 2021, dopo quattordici anni di gestione Ashley, il Newcastle viene acquistato dal fondo PIF, Public Investment Fund, che inietta liquidità nelle casse del club e dà vita ad un vero e profondo cambiamento. Il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, uno dei più grandi del mondo con un patrimonio totale stimato di oltre 620 miliardi di dollari, ha rilevato le quote del club quando la sua situazione in classifica versava in condizioni critiche. I nuovi proprietari sostituiscono in panchina Steve Bruce con Eddie Howe e forniscono lui una rosa ampiamente rafforzata in grado di raggiungere l’undicesimo posto lo stesso anno. Ottenuta la salvezza in Premier League, con non poche difficoltà, il club ha deciso poi di imprimere con ancor più forza un cambio di passo, ricercato attraverso un ulteriore massiccio intervento sul mercato.

Con quattordici acquisti effettuati nel mercato estivo e otto nell’ultima sessione, il Newcastle si è confermato uno dei club più attivi. E, al pronti via, i risultati sono stati immediati ed imminenti. Attualmente, infatti, la squadra occupa il 4′ posto in classifica in Premier League con un punto di vantaggio sul Tottenham e a solo cinque lunghezze dal Manchester City al 2′ posto. A conferma di ciò vi è l’ottimo lavoro svolto dal tecnico che in un periodo veramente breve è riuscito ad assemblare e a rendere competitiva una squadra nuova, che rispetto all’undici tipo della passata stagione, presenta adesso cambiamenti per 6/11.

 

Per questo, il lavoro assemblato dal tecnico Howe, risulta ancor più prezioso e quasi inspiegabilmente efficace. Perché l’attuale quarto posto in classifica è fin qui giunto attraverso principi di gioco chiari, definiti. Innanzitutto il tecnico ha saputo trovare una quadra difensiva importante, decisiva. L’acquisto di Sven Botman, di certo, rappresenta l’elemento cardine per la ricostruzione del fulcro difensivo. Con dodici gol subiti in ventuno partite, attualmente vantano la miglior difesa del campionato. La fase offensiva, che attualmente sembra quella cui possono ancora giungere i più netti miglioramenti, con 34 reti messe a segno rappresenta comunque il sesto attacco del torneo. Di mezzo ci sono i 17 punti conquistati in trasferta in dieci giornate, con conseguente terzo posto nella particolare classifica, che certifica la mentalità propositiva e mai rinunciataria del gruppo. Gli attaccanti Almiron e Wilson protagonisti rispettivamente di 9 e 7 gol. L’esperto Trippier, autore di un lavoro superlativo fin qui nella doppia fase da terzino destro, che si colloca tra i giocatori con il miglior rendimento fin qui, primo con una votazione di 7,84 secondo i dati SofaScore, davanti a De Bruyne e Haaland. Nick Pope recordman fin qui di 12 clean sheet.

Appare dunque chiaro che affinché una rivoluzione funzioni, le componenti che devono allinearsi e spingere tutte verso la stessa direzione sono molteplici. Il fondo PIF sotto l’aspetto amministrativo-finanziario, Eddie Howe e il suo staff sotto l’aspetto tecnico, sono riusciti a riunire tutti questi fattori e a far sì che il club possa lottare per l’insperato sogno.

By Demetrio Oriolo

Durante il percorso di formazione classica ho sviluppato l'interesse per il giornalismo. Mi sono immerso nel mondo dell'informazione nel 2016, prendendo parte ad alcuni progetti in via di sviluppo, salvo poi continuare questo percorso di formazione e di crescita lavorando per prestigiosi progetti quali "Il Calcio Calabrese", "Calciomercato Report", "La Politica del Popolo" e "Calciatori Ignoranti". Sono uno dei fondatori del blog "Carpe Ideam". Nel corso degli anni ho collaborato con le testate "La Notizia Sportiva", "Pianeta Serie B" e "Calabria Live" e con il blog "Pianeta Champions" nel ruolo di editorialista. Vanto diverse pubblicazioni con "Il Quotidiano del Sud".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Post correlati