Il centrocampista della Juventus Adrien Rabiot ha parlato a lungo sui canali Twitch del club bianconero, raccontando la sua scelta di restare.
Queste le dichiarazioni, riprese da TMW:
“Il mister teneva tanto che restassi, mi ha parlato tanto quest’anno per farmi rimanere alla Juve. Anche in vacanza mi ha mandato tanti messaggi, in primis lui poi anche i compagni di squadra. Ho parlato con Manna e Cherubini, abbiamo parlato tanto anche con lo staff. Mi hanno mostrato tanto amore. Se ho pensato anche all’Europeo? Ovviamente è importante, ho preso tutto in considerazione, anche il fatto di non sapere cosa ci fosse altrove. Qui sai cosa puoi dar”.
Sui tifosi: “Ha inciso il loro affetto. L’aiuto e il supporto sono importanti, lo sono stati l’anno scorso. Tutto l’anno ho ricevuto tanti messaggi carini, di aiuto. Devo dire che per un giocatore è importantissimo questo, sentirsi bene in una squadra e in una città”.
Sui gol segnati: “Ho fatto tanti gol, è una cosa che mi piace. Come ho sempre detto, ho fatto anche una buona stagione due anni fa: ho giocato tanto, cambia solo il numero di gol e assist. Ma puoi fare una buona stagione anche senza farli. Il calcio non è solo questo, adesso è diventato così: se non fai dieci o quindici gol sei un giocatore scarso. Io lo vivo e vedo diversamente, sono contento ovviamente di aiutare la squadra e fare gol. Ho questo potenziale e devo esprimerlo al meglio”.
Su Weah: “Dopo quattro anni qui sono un giocatore “anziano”, posso dirlo: questo è il quinto anno. In una carriera cinque anni in un club sono tanti. Adesso ho un ruolo un po’ diverso, sono un giocatore più esperto. Anche per questo la società mi voleva per aiutare i giocatori più giovani, dimostrare sul campo e dare l’esempio. Ho parlato con Weah: qui si lavora tanto per migliorare sempre, vogliamo vincere. Lui è bravo, pronto a dare tutto, ha capito dov’è atterrato. Tutti i giovani devono capire che qui si lavora per crescere, per dare il meglio. Noi parliamo in francese, lui lo parla bene. L’italiano? Certo, anche per la lingua, ha voglia di conoscere e migliorare, parleremo anche in italiano per capire il mister. Il mister non parla inglese. Per me era un po’ difficile capirlo, ora lo capisco meglio”.
Sull’aiuto alla Juve: “Resto qui per aiutare la Juventus, con un occhio alla Nazionale. Non ho il posto garantito, ma aiuta un ambiente che conosco”.
Su Deschamps: “Lo raggiungo nei numeri. Col CT abbiamo un bel rapporto, per lui la Juventus è un top club, parliamo spesso della Juve. Gli piace il lavoro duro, quindi per questo sa cosa vuol dire lavorare e giocare per la Juve, l’importanza di vestire questa maglia. Abbiamo questo in comune”.
Sui sogni quando era piccolo: “Ho sempre voluto fare il calciatore, ovviamente. In mente avevo soprattutto la nazionale, per me giocare per il mio Paese è una cosa incredibile. A livello di club non avevo in mente un club in particolare. Volevo arrivare in alto, dare il massimo, soprattutto mi piacerebbe vincere la Champions. Da bambino la voglio, farò di tutto per arrivarci. Magari con la Juventus…”.
Sul suo ruolo: “Mi piace più mezzala sinistra, le cose vengono naturalmente essendo mancino. Ho giocato anche a destra e mi trovo bene, non cambia tanto”.
Su Allegri: “Il mister ha capito chi sono e quello che posso dare sul campo. Mi ha spinto tanto dall’inizio a fare gol, anche in allenamento. Me l’ha sempre detto e me lo dice sempre. Lui è un allenatore per me incredibile, anche con giocatori giovani si prende il tempo di fare le cose, spiegare… Dopo i 10 gol cosa mi ha detto? Non mi dice “hai fatto bene”, mi dice che posso fare di più, cos’ho sbagliato… Questo mi piace, non mi aspetto uno che mi dica che sono bravo o straordinario. Preferisco uno che mi spinge a dare di più, per questo mi trovo bene con Allegri”.
Sui compagni con cui ha legato: “Sono molto legato a Cuadrado, ma anche con giocatori più giovani. Mi trovo bene con Iling, parliamo bene insieme e lui parla anche francese. C’è un buon rapporto con tutti, è un bel gruppo”.