Fresco di addio al Siviglia appena un anno dopo il suo romantico ritorno in Andalusia, Sergio Ramos ha salutato la compagine rojiblanca in conferenza stampa. Ecco quanto ripreso da AS:
“Volevo ringraziare il presidente per la fiducia che mi ha dato fin dal primo momento. Anche a tutto il club, a tutti i miei compagni di squadra, a tutti gli allenatori. Alla mia famiglia, che è un pilastro fondamentale che mi accompagna nella stessa barca nei momenti belli e in quelli brutti. E, naturalmente, al Sevillismo. Per avermi aiutato a sentirmi a casa come il primo giorno in cui ho messo piede in questo campo. Sono stati momenti unici e sono grato che abbiano saputo perdonare i miei errori”.
“Non sono andato a Dallas perché avevo dei legami per il futuro. È vero che gli Stati Uniti sono un Paese che dice molto a livello familiare. Ad oggi non c’è nulla con nessuna squadra da nessuna parte”.
“Volevo rendere omaggio a Puerta, a Reyes, a mio nonno e a mio padre, che si sono illusi di vedermi qui e volevo dimostrare loro che potevo restare qui. Un altro obiettivo era quello di mostrare il mio Sevillismo come so fare meglio: con prestazioni e impegno. Credo che questo obiettivo sia stato raggiunto in modo straordinario. Me ne vado a testa alta e con il mio dovere compiuto”.
“Quando si lascia una casa non si prende una decisione in fretta. Volevo che il club avesse il tempo di pensare a nuovi arrivi. È una decisione che prendo a livello personale e familiare. Me ne vado da qui come sono arrivato, senza parlare di soldi. Mi è stata data la possibilità di continuare con un contratto a vita, ma ho preso un’altra decisione”.
“Niente Europei? Quello che dipendeva da me, cioè fare una buona prestazione con la mia squadra, è stato dimostrato. Mi fa male l’anima non esserci, ma nel calcio ci sono cose che non dipendono da te. Sono molto felice per il buon inizio della Spagna”.