🔥 Serie A, la TOP 5️⃣ delle prime 7️⃣ giornate di campionato

SERIE A TOP 5 – Sono trascorse appena sette giornate di campionato ma, tra pesanti delusioni e piacevoli sorprese, gli spunti di riflessione appaiono già tanti: andiamo ad analizzare quali siano stati i protagonisti principali di questo primissimo scorcio di Serie A. 

Serie A, la TOP 5 dopo le prime 7 giornate

KHVICIA KVARATSKHELIA & STANISLAV LOBOTKA (NAPOLI) – L’avvio sprint del Napoli di Luciano Spalletti è il frutto dell’egregio lavoro portato avanti dal tecnico di Certaldo, bravissimo a sopperire all’addio di tre pilastri della storia recente dei partenopei quali Insigne, Mertens e Koulibaly con idee, gioco e mentalità e rendendo quanto più semplice possibile l’ingresso dei nuovi. Tra i principali attori del – finora piacevolissimo – film a tinte azzurre spiccano, su tutti, due nomi: Khvicha Kvaratskhelia e Stanislav Lobotka. Il primo, erede designato dell’oramai ex capitano, è riuscito a impattare in maniera mostruosa nel nostro campionato a suon di giocate di estrema qualità, goal (4) e assist (1). Il secondo, invece, sta ripetendo lo straordinario rendimento posto in essere nella seconda metà della scorsa stagione, rappresentando il fulcro e vero e proprio pilastro della mediana azzurra. Tecnica, dinamismo e tanta legna: non a caso, lo slovacco è al momento il giocatore con la percentuale più alta di duelli vinti nel nostro campionato.

OLIVIER GIROUD (MILAN) – La scorsa annata, la prima in rossonero, si concluse con 11 reti in 29 presenze. Non un bottino esagerato per un attaccante (specie del suo calibro), ma reti spesso pesantissime che valsero comunque una grossissima fetta di scudetto tra derby di ritorno e blitz in quel di Napoli. La nuova stagione è iniziata con un Origi in più (almeno sulla carta), ma anche con un Oliver sempre più imprescindibile per il Diavolo: 4 goal e 1 assist in campionato e un ruolo sempre più da leader. La maledizione della maglia numero 9 sembra essere stata definitivamente spezzata dal francese che, però, di certo non potrà giocarle tutte. Lo stesso belga e Rebic, in tal senso, dovranno presto rientrare a pieno regime per dar manforte all’ex Arsenal e Chelsea.

TEUN KOOPMEINERS (ATALANTA) – Dopo una prima stagione di fisiologico adattamento nel nostro campionato, l’olandese sembra essersi ora pienamente calato nel contesto italiano e, soprattutto, negli esigenti schemi tattici di Gasperini. Oltre ad aver raccolto in maniera impeccabile la pesante eredità in mediana lasciata da Freuler, ricoprendo egregiamente i compiti in mezzo al campo al fianco del connazionale De Roon, l’ex AZ Alkmaar rappresenta oggi il faro del centrocampo orobico di un’Atalanta rivoluzionata e sembra aver acquisito anche i gradi di leader dello spogliatoio. In appena 7 giornate, il classe 98′ ha già messo a referto 4 reti e 1 assist, eguagliando gli stessi numeri della scorsa intera stagione.

MARKO ARNAUTOVIC – Si scrive Bologna, si legge Marko Arnautovic. L’austriaco è l’autentico trascinatore di una compagine felsinea reduce da un avvio decisamente zoppicante, cui non stanno finora bastando le reti del proprio bomber: 6, al momento, che valgono all’ex West Ham la palma di capocannoniere del campionato. Un rendimento sempre costante che non ha subito gli effetti di un Bologna contratto e in evidente difficoltà di gioco, identità e risultati. Il nuovo corso Thiago Motta è partito con una sconfitta contro l’Empoli, ma anche con una sola certezza: il numero 9 rossoblù.

ANDREA SOTTIL (UDINESE) – La più bella sorpresa di questa prima parte di stagione ha sede in Friuli Venezia Giulia, ed è tinta di bianconero. L’Udinese ha perso solo alla prima di campionato a “San Siro” contro il Milan e pareggiato contro la Salernitana una gara giocata per oltre un tempo in dieci uomini per una sciocchezza di Perez. Per il resto, cinque vittorie consecutive che valgono alla società dei Pozzo 16 punti, il secondo posto in classifica dietro a Napoli e Atalanta e il miglior attacco con 16 reti all’attivo al pari dei partenopei. Grandissima parte del merito va sicuramente data all’enorme lavoro di Andrea Sottil, abile a plasmare una squadra propositiva ma organizzata, con una forte identità e altresì volenterosa di giocarsela contro qualunque avversario senza speculare sul risultato (Roma e Inter, in tal senso, ne sanno qualcosa). All’esordio in Serie A, dopo le ottime cose fatte ad Ascoli, il trainer piemontese sta ripagando la fiducia di una compagine, quella friulana, volenterosa di andare ben oltre la salvezza.

Chissà che, continuando così, non possa ripercorrere i fasti della gloriosa era Guidolin.

 

By Nicola Cosentino

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