Il CT Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell’ultimo match del girone di Nations League che vedrà domani sera l’Italia ospitare a San Siro la Francia. Ecco quanto ripreso dal Corriere dello Sport e TMW:
“Riva può essere un simbolo a cui possiamo attaccarci tutti. Lui con le poche parole accompagnava poi i fatti sul campo. Rombo di Tuono è il soprannome perfetto perché faceva rumore il suo silenzio, quando c’era da giocare tirava quelle cannonate che facevano parlare di lui. Dobbiamo essere una squadra che fa vedere qualità senza chiacchierare troppo”
“Non so quale sia il mio bilancio, si è sicuramente sbagliato una partita, quella contro la Svizzera. Ed è quello che mi porto dietro e a cui faccio riferimento. Mi reputo molto responsabile di quella sconfitta. Dopo abbiamo cercato di fare cose differenti e per il momento qualcosa l’abbiamo fatto in modo corretto. C’è stato un fallimento solo in quella partita, anche se non vanno dimenticate le squadre fortissime che abbiamo affrontato”.
“Sapere che lo stadio sarà pieno, sapere che abbiamo avuto 7 milioni di spettatori anche se eravamo in concomitanza con il match di un campione come Sinner. Sono numeri che ci impongono impegno e serietà maniacale che dobbiamo far vedere in partita. Domani sarà così perché alla Francia verrà facile voler vincere la partita, noi potremmo fare qualche riflessione in più ma non dobbiamo farlo. Sono sicuro che andremo a fare la partita che meritano le persone che verranno a vederci”.
“Per giocare bene la partita devi avere giocatori che la sanno interpretare e i centrocampisti hanno qualcosa in più su questo. Bisogna saper intuire gli spazi che si creano grazie a questi nuovi modi di stare in campo. Quando vedo le grandi squadre come Real, City o Barcellona, vedo che loro fanno sempre bene le cose normali in modo ripetuto. C’è anche la grande giocata del campione, ma è difficile che sbaglino un passaggio. Noi dobbiamo acchiappare quella cosa lì con la scelta che abbiamo fatto a centrocampo”.
“Penso sempre allo stesso modo, a volte anche nel nostro campionato ci sono tante partite, però l’affaticamento è spesso mentale, ormai hanno dei muscoli questi ragazzi che sono delle macchine. Quando c’è una squadra che ha molti infortunati è sempre la squadra che ha difficoltà, che ha la pressione e la ruggine dei mancati risultati. La conclusione è che sono convinto che vedremo una palla che viaggia e che va forte”.
“Kean? È possibile che possa essere della partita, è uno bravo a tenere palla addosso, a fare la boa che poi aspetta il calciatore a sostegno”.
“È bene non fare mai paragoni, un calciatore che va oltre questa normalità di palleggio… Maldini mi dà l’impressione di avere il colpo facile, la sostanza di poter creare qualcosa di super facile ed esclusivo”.
“Quella sconfitta con la Svizzera non me la fa dimenticare niente e nessuno, neanche una qualificazione al mondiale. Per certi versi fa bene anche portartela un po’ dietro, bisogna ricordarsi che se non fai le cose per bene la sassata è sempre dietro l’angolo”.