​👊 Thiago Motta: “Possiamo ancora alzare il livello. Europa aritmetica? Pensiamo all’Udinese”

Thiago Motta, tecnico del Bologna, ha parlato in sala stampa all’antivigilia del match contro l’Udinese, in programma domenica al “Dall’Ara” alle ore 15:00. Ecco quanto ripreso da TMW:

Questa mattina su un importante giornale nazionale è stato dato tanto spazio al bologna di Motta. Che cosa significa per voi?
“Ringrazio tutti delle belle parole perché gli elogi fanno sempre piacere ma noi pensiamo solamente alla prossima partita per poter regalare un’altra bella gioia alla nostra gente, che ancora una volta riempirà lo stadio”.

Quando la gente la ferma per strada che cosa le dice?
“Mi fanno i complimenti… fa piacere e dobbiamo continuare con questo impegno fino alla fine. Dobbiamo regalare al nostro pubblico sempre questa gioia”.

Il tempo per preparare la partita contro l’Udinese è stato breve ma Cannavaro ne ha avuto ancora meno. Vi siete riguardati la partita di Roma?
“Riguardo sempre le nostre partite per far vedere ai ragazzi dove dobbiamo insister e cosa possiamo migliorare. A Roma abbiamo fatto una bella partita ma ci sono dei momenti, soprattutto nella metà campo avversaria, in cui possiamo ancora alzare il livello”.

Dalla partita di Udine ad oggi che cosa avete imparato?
“In quell’occasione l’Udinese ha fatto una grande prestazione che ci ha messo in difficoltà soprattutto dopo il secondo gol. Questa volta dobbiamo cercare di portare la partita dove conviene a noi e non dove conviene a loro, cosa che non ci è riuscita all’andata. Sappiamo quello che affronteremo domenica e siamo pronti nonostante davanti avremo una squadra che proverà a metterci in difficoltà”.

Da allora siete diventati più ambiziosi e pazienti, più maturi?
“Abbiamo sempre giocato con ambizione e responsabilità, ma dobbiamo considerare che in campo ci sono gli avversari. Anche a Frosinone abbiamo fatto una bella prestazione per portare la partita dalla nostra parte, così come il Monza e a Roma. La differenza è che la Roma è una squadra che vuole giocare e in questo modo la partita è più aperta. Sicuramente quella contro l’udinese sarà una partita diversa, in cui noi dovremo essere bravi ad approfittare dei loro punti deboli. Spero che riusciremo a offrire ai nostri tifosi il miglior calcio possibile. I ragazzi in campo devono capire i momenti e questo in campo funziona quanto tutti e 11 ragionano allo stesso modo: il calcio è uno sport collettivo e noi ora stiamo riuscendo a farlo bene”.

Quando a Roma la squadra ha tenuto la palla per quasi due minuti, è questa la giocata tipo?
“Si, voglio anche questo ma voglio anche la capacità di ribaltare il gioco velocemente, di attaccare l’avversario con pochi passaggi quando ci lasciano gli spazi. Non è però sempre possibile e dobbiamo essere in grado di capire le situazioni”.

Con l’Udinese il piano partita sarà diverso?
“Penso di si, ma se vengono qua per giocare dobbiamo essere pronti anche a quello. Credo però che tenteranno spesso di chiudersi e noi dovremo essere in grado di affrontare questo aspetto in modo collettivo”.

Quanto le è piaciuto in questo processo di crescita il fatto che la squadra non abbia quasi mai ‘sbandato’ in questo campionato?
“Questa è una forza dei ragazzi in campo, come o è stata dopo aver subito il gol della Roma all’Olimpico. Abbiamo avuto un momento della partita in cui abbiamo difeso bene ma abbiamo regalato palla all’avversario e la Roma provava ad affondare il colpo. Siamo però stati bravi a riequilibrare la partita e sfruttare l’occasione per il 3-1”,

Spesso ha dichiarato di preferire una rosa corta, ma è ancora di questo avviso?
“La mia idea è quella di preferire la qualità e non la quantità. preferisco una rosa corta con giocatori di qualità che possono coprire più ruoli. El Azzouzi è un giocatore che oggi può giocare in più parti del campo e questo mi piace. Oggi ci sono giocatori che stanno partecipando poco perché la rosa è ampia e questo non mi piace”.

Dopo la partita ha detto di essere stanco…
“Si, non scherzavo. Dopo la partita di Roma ero molto stanco così come i ragazzi. Ma siamo giovani e recuperiamo velocemente”.

El Azzouzi ha cambiato tante posizioni nell’azione dei 35 passaggi a Roma nonostante non giocasse da diverso tempo. Quanto la rende orgoglioso?
“Sono orgoglioso del fatto che i ragazzi da subito hanno creduto in quello che volevamo proporgli. Con l’arrivo dei risultati ovviamente è stato ancora più semplice ma anche quando i risultati non sono arrivati loro erano convinti di quello che facevamo… Penso alla partita col Cagliari in cui abbiamo avuto la pazienza di continuare a fare quello che aveva preparato, nonostante la partita fino a quel momento non stesse andando bene. Così mi rende orgoglioso la partita di Ndoye a Roma dopo l’errore di Frosinone. Questi ragazzi seguono tutto ciò che gli proponiamo, provando ogni giorno in allenamento questi concetti”.

Con una vittoria domenica il Bologna sarebbe matematicamente in Europa. Che cosa significa questo?
“Il nostro obiettivo per domenica è offrire ai nostri tifosi il miglior calcio possibile, perché del risultato non possiamo avere il controllo. Dobbiamo prepararci sul nostro lavoro e curare tutti gli aspetti di quello che dobbiamo fare. Daremo il massimo e stare attenti a ogni dettaglio… Per il resto vedremo alla fine”.

Il pensiero di essere a 8 punti dalla matematica per la Champions è un pensiero ossessivo o può essere uno stimolo in più?
“Ora quello che conta è l’Udinese e come affronteremo questa partita”.

Il Bologna appare una famiglia, sotto ogni aspetto. E’ questo quel qualcosa in più che vi permettere di essere dove siete e di differenziarvi dalle altre squadre che giocano al vostro livello?
“Trattandosi di un gioco collettivo e considerando che i ragazzi e le persone che lavorano più stanno di più tra di loro che con la loro famiglia è sicuramente un aspetto da considerare. Questo si riflette anche in campo, quando un giocatore entra per soli 5 minuti giocando per aiutare i compagni. C’p tanto rispetto tra ogni componente e tutti lavorano moltissimo dando ognuno il massimo per poter giocare la partita successiva e creando una sana competizione che aumenta il livello del gruppo”.

By Nicola Cosentino

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