😢 Toney torna a parlare: “La mia vita è rovinata, mai truccato partite o scommesso contro il club dove giocavo”

Ivan Toney, attaccante del Brentford, sta scontando otto mesi di squalifica a causa di 232 violazioni delle regole sulle scommesse. Il 27enne, che al momento non può accedere al campo di allenamento del club e potrà tornare a giocare solo dal 17 gennaio, ha raccontato la vicenda al podcast The Diary of a CEO: “Non si trattava di partite truccate. Loro [la FA] volevano informazioni a partire dal 2015. Non avevo il telefono che avevo allora per dare informazioni, ma volevo collaborare per far indagare su quanto fosse necessario visionare.

Quando il club mi ha portato in una stanza e mi ha detto che la FA si era messa in contatto e voleva parlarti. Ho detto: ‘OK, nessun problema’ e lui ha detto: ‘Hai fatto qualche scommessa mentre eri al Brentford e hai scommesso sul calcio?’.

Ero tipo, ‘No, non ho fatto scommesse truccate sul calcio. Lui diceva, ‘Bene, la FA vuole parlare con te, non cancellare nulla sul tuo telefono perché c’è un sistema in cui possono tornare vecchi’. messaggi.

“Ho detto: ‘Nessun problema, non cancellerò nulla’. Mi hanno chiesto alcune cose che sono successe sette o otto anni fa. Ti vengono date così tante informazioni in una volta, che è un po’ come, ‘In realtà non posso ricordare”. Penso di essere rimasto lì per cinque ore. Non avevo idea di cosa stessero cercando di ottenere.

Non ho mentito, semplicemente non riuscivo a ricordare le cose che mi stessero chiedendo. In quel momento non riuscivo a ricordarlo finché non mi hanno portato davanti certe cose, questo mi ha fatto tornare alla memoria.

Ho collaborato con tutto e ho detto la verità su tutto. Stavo scommettendo su me stesso che avrei segnato per primo qualche tempo fa, non volevo distruggere nessuno. Più soldi ottieni, più alta sarà la posta in gioco. Sulle 232 violazioni ci sono state alcune scommesse che non ricordo di aver fatto, ma ero disposto ad assumermi la responsabilità anche solo per portare a termine il processo una volta per tutte, perché avere quella cosa incombente su di me e al contempo cercare di concentrarmi sulla mia carriera era tutt’altro che la situazione migliore.

Non ho mai puntato sulla sconfitta della mia squadra quando non giocavo. È stato un periodo terribile. Ricordo che c’erano serate dove volevo andare al ristorante e all’ingresso mi dicevano: “No, tu non entri”. La mia vita si era rovinata per colpa di quelle scommesse“.

By Redazione PianetaChampions

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