Nicolò Zaniolo, dopo la serenità ritrovata a Udine, ha illustrato il suo momento e quelli che sono i piani futuri suoi e del club. Offerte a Il Messaggero Veneto, ecco le sue parole:
Esultanza – “Niente di particolare. Mi è venuta così. La partita era molto tesa, equilibrata ed è stato importante sbloccarla“.
Conference League vinta – “È stato incredibile. Alla vigilia sentivamo molto la partita, la Roma non vinceva da anni un titolo. Quella partita è stata il coronamento di un’intera stagione. È stato uno dei giorni più belli della mia vita“.
Roma – “Tutte le cose hanno un inizio e una fine. Andare via da Roma per me è stata una botta molto dolorosa, non è finita benissimo ma mi auguro che con il tempo tutto si appiani. La mia compagna è di Roma e mio figlio è nato là”.
Mourinho – “Incomprensioni? Assolutamente no, anzi. Con il mister mi sento ancora oggi e posso solo dire cose belle di lui”.
Autocritica sul periodo a Roma – “Ho commesso degli errori e li ho riconosciuti. Sono tappe della vita. A 18 anni sono passato dalla Primavera dell’Inter a un top club italiano, ho fatto doppietta in Champions League, non era facile tenere la testa sulle spalle”.
Esordio al Bernabeu – “Non immaginavo nemmeno di essere convocato, venni a saperlo la mattina poco prima di partire per Madrid. Di Francesco mi comunicò che avrei giocato il giorno della gara. Meglio perché così ho avuto poco tempo per pensarci. In campo dall’altra parte c’erano Sergio Ramos, Marcelo, Bale, Isco, Modric”.
Ruolo – “Lo farei. Un giocatore deve sempre mettersi a disposizione della squadra”.
Nazionale e doppietta alla Moldavia – “Un altro sogno coronato. Stadio pieno, clima bellissimo”.
Infortuni – “Non mi piace la parola condizionato, preferisco dire migliorato. Una volta andavo in palestra solo perché dovevo, oggi lo faccio in maniera molto più scrupolosa per potermi allenare poi al meglio sul campo”.
Bad boy – “No, a me interessa l’opinione che hanno di me le persone che mi vogliono bene: la mia ragazza, mio figlio e i compagni di squadra, non di coloro che mi conoscono in maniera superficiale. So come mi comporto e come lavoro”.
Provocazioni – “Rispondo dicendo che fa parte del gioco. Sono un agonista, mi piace la sfida, il duello fisico. E se vieni provocato devi semplicemente non reagire”.
Accoglienza all’Olimpico – “Premetto che quella esultanza non la rifarei. Ho sbagliato. Non so come mi accoglieranno, immagino che molti siano rimasti offesi dal mio comportamento, ma li capisco. Penserò a concentrarmi sulla partita anche perché in campo contro la Roma non ci andrà Zaniolo, ma l’Udinese. Vogliamo prenderci i tre punti. L’obiettivo in partenza è quello, poi è chiaro che dovremo fare i conti con l’avversario. Ma ci proveremo“.
Presenza sui social della madre – “Ci sta. Se decidi di intraprendere questa professione devi mettere in preventivo anche questi inconvenienti. Devi essere bravo a isolarti e a fare un cerchio attorno alla tua famiglia“.
Padre – “Considero mio padre un grande esempio sia dal punto di vista umano che come calciatore. A inizio carriera l’ho ascoltato troppo poco, come fanno un po’ tutti i diciottenni, oggi prima di prendere qualsiasi decisione parlo con lui“.
Serenità extra campo – “È evidente che se ti porti i problemi di casa al lavoro non va bene, ma per chiunque non solo per noi calciatori. Bisogna crescere e maturare pian piano, fare sempre un passettino alla volta“.
Felicità – “È un attimo, il sorriso di tuo figlio, lo sguardo della tua compagna, una serata con gli amici veri. Credo che la parola fondamentale sia equilibrio: devi sapere chi sei quando le cose vanno male e non strafare quando tutto sta andando a meraviglia”.
Passerella dopo l’Atalanta – “È stato bellissimo. Il calcio è del popolo, i calciatori vanno in campo per regalare emozioni e sentire gridare il mio nome in quel modo mi ha dato una grande carica. Speriamo di regalare altre gioie come quella con l’Atalanta”.
Di Natale – “Sì, lo capisco benissimo. Se in un posto sei amatissimo e sei circondato da tanti amici perché andarsene”.
Runjaic – “Parlo molto con il mister. Sono reduce da stagioni un po’ tormentane, sto aumentando il minutaggio un po’ alla volta, Runjaic vuole tutelarmi. E poi dietro di me ci sono compagni che spingono e meritano pure loro di giocare”.
Idolo – “No, cerco di concentrarmi solo su me stesso. Ho adorato Kakà e a Roma avevo il 22 sulle spalle in onore suo e perché è il giorno del compleanno di mia mamma”.
Altri sport – “Mi piace il tennis e adoro Sinner. Lui e Alcaraz segneranno un’epoca. Al talento abbina una forza mentale pazzesca. Ho preso la racchetta in mano, lo trovo uno sport difficilissimo“.
Friulano – “Ho appena cominciato con voi. Saluto tutti i tifosi dell’Udinese con un bel ‘Mandi‘”.
