Federico Valverde, polivalente centrocampista e perno del Real Madrid, è intervenuto ai microfoni di The Players’ Tribune tornando anche a parlare del pugno rifilato nella scorsa stagione ad Alex Baena del Villarreal. Queste – riportate da TMW – le dichiarazioni dell’uruguaiano sull’episodio:
“Mia moglie soffriva fisicamente e mentalmente ogni giorno (i medici avevano detto che suo figlio aveva poche possibilità di nascere, ndr). Mi sono chiuso e basta. Sono uno che si tiene tutto dentro, non voglio mai che nessuno mi veda piangere. Dovevo essere la roccia, perché tutti gli altri soffrivano. Stavo interpretando un personaggio, il ragazzo forte e stoico che dice alla moglie: ‘Tutto andrà come Dio vuole”.
“Non voglio parlare ancora di queste brutte cose. Voglio solo dire questo: su un campo di calcio puoi chiamarmi come vuoi, non mi dà fastidio. Sono uruguaiano, per l’amor di Dio. Ma ci sono alcuni limiti che non si devono oltrepassare. Non come calciatore, ma come essere umano. Se parli della mia famiglia, non è più solo calcio.
Avrei dovuto reagire? Forse no. Forse sarei dovuto andare a casa e mangiare un hamburger con mio figlio: mangiare dei bocconcini di pollo e guardare i cartoni animati. Ma sono un essere umano e a volte devi difendere la tua famiglia. Mi ha fatto male vedere come i media mi hanno dipinto, una persona violenta. Sono state dette tante bugie che poi si sono rivelate non vere. Ma posso onestamente dire che non mi pento di nulla, perché la vicenda mi ha fatto crescere come persona e ha unito ancora di più la nostra famiglia”.
