Mattia Zaccagni, ala e capitano della Lazio, è intervenuto al Corriere dello Sport soffermandosi anche sulla rumorosa esclusione dai convocati della Nazionale di Luciano Spalletti dovuta al nuovo 3-5-2/3-5-1-1 che, di fatto, non prevede esterni spiccatamente offensivi nell’undici azzurro. Ecco quanto ripreso da Calciomercato.com:
“Giocare con questo modulo per me è penalizzante, dopo l’Europeo mi sono accorto che ero l’unico esterno d’attacco. Spalletti dice che posso fare anche la seconda punta, in partita con la Lazio mi alleno per farla”.
FUTURO – “Mi sono affezionato a questo club, ho anche la responsabilità della fascia e mi sento di aiutare i ragazzi più giovani. Vincere all’Olimpico è bello e coinvolgente, la Curva Nord e i tifosi in generale trasmettono passione e la voglia di indossare questa maglia. Giocare per la Lazio è diverso, ti porta a essere tifoso di questa storia e di questa maglia. E io, da qui, non intendo più muovermi”.
BARONI – “Non ha mai sbagliato a preparare una partita: non ci riempie di indicazioni tecniche o tattiche, ci dà quelle che servono. Eravamo carichi, curiosi di scoprire Baroni. È stato un impatto piacevole. Ci ha immersi in tanto lavoro, in tanti allenamenti a grande intensità, questo ci ha portati nella condizione di sfruttare il suo gioco”.
SARRI E TUDOR – “Sarri mi ha voluto alla Lazio, gliene sarò sempre grato. Tudor? Quando c’era lui spendevo troppe energie in fase difensiva, alcune volte mi sono trovato a fare il quinto. Ma c’è da dire che quell’anno siamo riusciti a raggiungere l’Europa che stiamo vivendo adesso”.
LA FASCIA – “Quando l’allenatore mi ha comunicato la decisione di farmi diventare capitano sono stato molto orgoglioso e felice, non vedevo l’ora di indossare quella fascia”.