Matias Soulé ha parlato a Il Messaggero del suo impatto alla Roma e del suo futuro. Di seguito le sue parole riportate da TMW.
“Paragone con Iturbe? Quelle cose fanno male. Soprattutto lo scorso anno non volevo leggere nulla ma poi alla fine arrivano comunque. L’importante però è la testa, non ho mai mollato, anche quando non giocavo. È stato importante quel momento, esserci mentalmente. Non avevo iniziato bene, avevo tante aspettative su di me, volevo fare in 10 minuti quello che si può fare in 90, e non andava mai bene”,
Per fortuna è arrivato Ranieri: all’inizio mi vedeva in allenamento e quando avevo il pallone tra i piedi mi diceva “eh sì, fatte un altro giro…”. Poi mi ha preso da parte e mi ha detto – visto che le cose non mi riuscivano – di cercare la semplicità, e che tutto sarebbe arrivato da solo. Mi ha dato tranquillità, mettendomi in campo e dandomi fiducia”.
Spazio poi a una speranza per il suo futuro e per quello di un amico: “Dybala? Non so se sarà il suo ultimo anno alla Roma, io sinceramente spero rimanga a lungo qui. Insieme a me? Certamente, mi vedo a lungo nella Roma. Penso che sia il sogno di tutti, ambire a tagliare certi traguardi con questa maglia. Se chiudo gli occhi mi immagino di essere qui a vita. Poi lo so da solo che le cose possono cambiare ma il mio desiderio è questo”.