🐂 Baroni: “Gioca Paleari! Ngonge? Non è al 100%. E sulle condizioni di Anjorin e Ismajli…”

L’allenatore del Torino, Marco Baroni, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di domani con il Pisa. Ecco le sue parole riportate da TMW:

Dove vede margini di crescita nel Toro?

“Gli errori fanno parte del gioco, l’attenzione fa parte della mentalità. Ci stiamo lavorando, stiamo creando una base importante e forte per poi guardare in alto. Solo lavorando sulla base, si può guardare oltre. La crescita della squadra è costante, non dobbiamo scendere dalla nostra prestazione massimale. Il Pisa è ostico e fisico, concentrato, una squadra feroce. Serve la nostra prestazione massimale”

Domani gioca Paleari? Come gerarchie ci può essere un ribaltone con Israel?

“Mi sono già espresso: non sono abituato a vedere titolari e no, è una forma di rispetto verso i calciatori e il loro lavoro. Israel è un portiere bravo e di valore, è il suo valore che lo riporta in porta, non le gerarchie. Altrimenti commetterebbe un errore. In questa maniera, c’è uno stimolo costante nel lavoro: tutti devono dare il massimo, perché così poi giocano. Paleari? Siamo contenti, si è fatto trovare pronto, sarà ancora lui in porta” 

Chi può migliorare come ritmo offensivo?

“Parlo di ritmo di squadra, non individuale. A noi serve ritmo, lo intendo così: giocare veloce, lo deve fare il collettivo. E contro una squadra solida e fisica come il Pisa, ci serve proprio questo”.

Come sta Ngonge?

“Non è in perfette condizioni, è uscito dolorante. Sarà della partita, ma ho attaccanti bravi e giocheranno tutti. Tutti daranno il massimo” .

Quale può essere l’ambizione del Toro?

“Mi ripeto, stiamo lavorando sulla base. L’obiettivo è ritrovare un’identità di squadra e di solidità, la mia attenzione è sulla base. Poi guarderemo all’altezza e a dove possiamo arrivare, dobbiamo farlo con umiltà come sta facendo il gruppo”.

Le ultime prestazioni hanno aumentato l’autostima?

“I risultati portano fiducia e convinzione, poi serve l’umiltà per lavorare e ritrovarci lì dentro. Solo con dedizione e lavoro dai continuità ai risultati: ora è importante la crescita prestazionale, lo spirito di sacrificio, e su questo dobbiamo continuare. L’attenzione e la cura del dettaglio rappresentano la vera crescita del gruppo”.

Qual è il dettaglio che farà la differenza contro il Pisa?

“Avere la consapevolezza che il Pisa è ostico e ha fatto prestazioni importanti contro grandi squadre. Hanno fiducia e convinzione, dobbiamo guardare alla nostra prestazioni che deve avere ferocia, attenzione e compattezza. Il risultato sta dentro lì, non scendere di un gradino dalla nostra prestazione massimale”.

Il 3-5-2 è una sorta di porto sicuro oppure per ci può essere margine per variarlo?

“Non chiudo porte a variazioni: parto dai giocatori, poi cerco di cucire dove la squadra si sente più comoda”

Come stanno Anjorin e Ismajli?

“Ismajli è probabile che giochi, sta bene ed è un problema di tenuta nei 90 minuti. Anjorin è un giocatore fondamentale e importante, ha qualità e forza: ha avuto questa brutta fascite, ne sta uscendo e sta lavorando con la squadra. Sono fiducioso, è vicino e deve trovare la miglior condizione. Non deve pensare ai 90 minuti, ma a una parte di gara”.

Qualche scelta di domani può essere in funzione del derby? E alla Juve è arrivato un altro toscano…

“Ci penseremo domani dopo le 17. In questo momento, c’è soltanto questa partita: avessi 11 diffidati, li farei giocare tutti. Ci aspetta poi una partita meravigliosa, ma ci pensiamo dopo le 17”.

Come procede la maturazione di Casadei?

“Ho grande visione su di lui, è un giocatore di spazio: deve avere questa visione, sta bene fisicamente e si sta costruendo nel ruolo. Deve portare la sua presenza in ogni fase della gara, ha le qualità per farlo. Ho fiducia nel suo miglioramento, ho visto un ragazzo partecipe e convinto. Spero di portarlo alla mia visione, che è molto alta”.

Ci sono altri giocatori che possono cambiare ruolo, come ad esempio Tameze?

“Tameze sta molto bene. Non è che voglio cambiare ruolo ai giocatori, ci sono diversi fattori: la necessità, il miglioramento della squadra, oppure la compatibilità del giocatore con la variazione del ruolo, e poi la disponibilità. Ho giocatori disponibili, quando faccio cose del genere è perché parto da una convinzione e poi la condivido con il calciatore”.

Biraghi è un po’ penalizzato dal 3-5-2?

“Oltre ad essere un titolare, lo considero un capitano. Ha un percorso importante, con il suo lavoro e con dedizione riesce a essere contagioso e d’esempio ai più giovani. Massima fiducia in lui: ho giocatori in questo ruolo, che è dispendioso, e chi non parte poi entra. Non esiste di certo un problema Biraghi”.

By Fabio Tognini

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