🔎 Il Giappone si arrende solo ai rigori: il cammino avvincente dei Samurai

Al momento del sorteggio nel gruppo E assieme a Spagna e Germania, nessuno avrebbe puntato un soldo bucato sul Giappone, considerato come formichina rispetto ai due colossi europei sopracitati. Invece i nipponici hanno sopreso l’intero pianeta battendo proprio spagnoli e tedeschi, grazie a due memorabili rimonte, entrambe per 2-1. Nel mezzo la sconfitta contro il Costa Rica, in teoria la gara più abbordabile delle tre.

I Samurai guidati da capitan Yoshida si sono confermati un popolo dal grandissimo senso di civiltà, ma anche passione e spirito combattivo incredibile. Gli ottavi di finale, persi ai rigori contro la Croazia, hanno confermato il valore del Giappone. È stata un furiosa battaglia di nervi (1-1 il risultato al 120′, frutto dei gol di Maeda e Perisic) fino alla beffarda lotteria dei rigori, dove le speranze dei nipponici si sono infrante sullo straordinario Livakovic, autore di tre grandi parate.

Diversi poi i giocatori che si sono messi in luce, su tutti Doan, in gol sia contro la Germania che contro la Spagna. Giocatore dal sinistro dinamitardo. Da non dimenticare le prestazioni di Asano, Ito e Endo. Singoli che accrescono la propria forza traendo beneficio dal collettivo, che gira in modo armonioso. Ognuno aiuta il proprio compagno, correndo senza sosta. L’eliminazione non toglie nulla al cammino avvincente e straordinario del Giappone di Hajime Moriyasu, usciti a testa altissima, tra gli applausi della propria gente!

 

By Pasquale Ucciero

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