Balotelli: “Moratti inarrivabile, c’è un aneddoto che ci lega. Napoli? Un sogno”

BALOTELLI MORATTI NAPOLI – Mario Balotelli, oggi in forza ai turchi dell’Adana Demirspor, si è raccontato ai microfoni di DAZN: “A livello di club ho vinto tutto, l’unica cosa che magari posso rimpiangere è un successo con la Nazionale, ma speriamo che non sia troppo tardi. Tornare a Coverciano è stato emozionante, ero veramente felice. È stata una convocazione totalmente inaspettata, tutto mi sarei aspettato tranne che quello. Ovviamente mi auguro che l’Italia vada al Mondiale, ma non dobbiamo sottovalutare né la Macedonia né la Turchia, è sbagliato pensare già al Portogallo“.

Mancini mi ha fatto partire con l’Inter: c’era Ibra che non sta benissimo, così come Adriano, ma erano disponibili Cruz e Crespo, all’epoca tra i più forti attaccanti al mondo, eppure ebbe il coraggio di mettere me. Prandelli? Anche con lui mi sono trovato molto bene. Il rapporto con i tifosi dell’Inter? Se in passato qualcuno mi ha odiato posso capirlo, ho dato tanto all’Inter ma in determinate situazioni ho sbagliato, come per la questione della maglietta. Ovviamente non accetterei mai insulti razzisti. Stavo troppo bene all’Inter, volevo bene ai tifosi. L’episodio della maglietta? Entrai bene in partita ma sbagliai un passaggio e cominciai a essere fischiato, non mi era mai successo e presi male la cosa.

Bandiera dell’Inter e fascia da Capitano? Quando sono arrivato all’Inter era quello l’obiettivo, con Moratti parlai di questo. Moratti è inarrivabile. Mi regalò una moneta d’oro, che ho ancora. Lì per lì non capii il gesto, ero giovane. Andai nello spogliatoio, la feci vedere a Materazzi che mi disse: “Sai che l’ha regalata a Ronaldo il Fenomeno, Recoba, Adriano e Ibra?”. Solo a queste quattro persone, allora lì intesi.

Tornare a giocare in Italia? La vedo dura. Napoli? Se non fosse per De Laurentiis sarei a Napoli da dieci anni. Sono innamorato di Napoli, ho sempre detto anche a Mino che mi piacerebbe giocare lì. Dopo che è nata mia famiglia l’ho visto come un sogno. Cosa farò dopo il ritiro? Trovare talenti sarebbe bello e incoraggiante, parlerei ai ragazzi per dirgli le cose che ho fatto bene e quelle che ho fatto male, così da metterli in guardia ed evitargli tanti problemi“.

By Redazione PianetaChampions

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