Berardi bandiera di provincia: storie di chi si è affermato lontano dalle grandi squadre

Il calcio sta radicalmente cambiando le sue abitudini e, alle innovazioni tecnico-tattiche, sono affiancate anche quelle sentimentali e di rapporti umano-professionali che tanto fanno discutere. Sempre più spesso infatti assistiamo a decisioni più o meno condivisibili, di professionisti che incentrano la loro attività sul guadagno economico e non sulla ricerca dei rapporti e delle giuste circostanze per esprimere al meglio il proprio talento.

Basta guardare alle fughe in paesi calcisticamente poco sviluppati ma economicamente fiorenti di alcuni dei protagonisti degli ultimi anni del calcio mondiale quali Cristiano Ronaldo e Benzema, ai quali si potrebbe presto unire Lionel Messi; o ad interruzioni precoci di importanti rapporti umani tipo il triangolo Milan-Donnarumma-PSG, o lo stesso Asensio che dopo quasi otto anni ha deciso di non rinnovare col Real Madrid per raggiungere la capitale francese. Non mancano episodi analoghi anche in Italia, con giocatori che sarebbero potuti diventare bandiere andare in club rivali: Higuain dal Napoli alla Juventus, Chiesa dalla Fiorentina ai bianconeri, Calhanoglu dal Milan all’Inter a parametro zero. Solo per fare degli esempi.

Storie di chi si è affermato lontano dalle grandi squadre

Attenendoci sempre al calcio italiano, della Serie A, non mancano però gli esempi, probabilmente apicali, di giocatori che, a costo di rinunciare a titoli e soldi, hanno preferito diventare bandiera per squadre di provincia, dal minor blasone. Il contemporaneo è sicuramente Domenico Berardi, che nel suo Sassuolo è ormai da diverse stagioni che offre prestazioni e rendimenti di assoluto valore. Puntualmente cercato ogni estate da diversi top club, in particolar modo italiani, il talento originario di Cariati dal 2010 ormai veste la maglia neroverde. Tranquillamente considerabile una seconda pelle, il nuovo numero dieci è diventato l’idolo di una tifoseria intera. I numeri, inoltre, ci parlano di un giocatore di assoluto rendimento che avrebbe potuto calcare da protagonista i palcoscenici più importanti del calcio europeo. In 333 presenze con la maglia degli emiliani ha totalizzato 124 reti. Nell’ultima stagione di Serie A, nonostante i ripetuti infortuni che non gli hanno permesso di andare oltre le 26 presenze, ha segnato ben 12 reti, trascinando il Sassuolo ad una tranquilla salvezza.

Di casi del genere però ne troviamo tanti altri. Su tutti non possiamo non evidenziare quelli di Francesco Totti e di Antonio Di Natale. Probabilmente due dei giocatori italiani più forti della storia, nonostante i lunghi corteggiamenti ricevuti da entrambi da squadre top, l’amore per la maglia, per il club e per l’intera città hanno sempre avuto la meglio. Quando si parla di Roma e Udine, calcisticamente, ci si riferisce direttamente a coloro i quali hanno dato più di tutti a queste piazze. Entrambi, nonostante le difficoltà che giocare in club non riconducibili alla fascia più alta comporta, prima di lasciare il calcio giocato si sono insediati nella classifica dei migliori cannonieri della Serie A. Francesco Totti occupa momentaneamente il 2′ posto in classifica, con 259 reti in 619 partite (media di 0,40 a gara); Di Natale occupa invece il 6′ posto con con 209 reti in 449 partite (media di 0,47 a gara). A prescindere dai gol, però, a rimanere impresse nei cuori di tutti i tifosi e degli amanti del calcio sono le immagini delle magie regalate dai due, dettate da una sola motivazione: l’amore per la maglia.

By Demetrio Oriolo

Durante il percorso di formazione classica ho sviluppato l'interesse per il giornalismo. Mi sono immerso nel mondo dell'informazione nel 2016, prendendo parte ad alcuni progetti in via di sviluppo, salvo poi continuare questo percorso di formazione e di crescita lavorando per prestigiosi progetti quali "Il Calcio Calabrese", "Calciomercato Report", "La Politica del Popolo" e "Calciatori Ignoranti". Sono uno dei fondatori del blog "Carpe Ideam". Nel corso degli anni ho collaborato con le testate "La Notizia Sportiva", "Pianeta Serie B" e "Calabria Live" e con il blog "Pianeta Champions" nel ruolo di editorialista. Vanto diverse pubblicazioni con "Il Quotidiano del Sud".

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