🎙️ Cairo: “Ecco come è andata con Belotti ed il Milan. Bremer la mia plusvalenza più grande”

Urbano Cairo, presidente del Torino, ha parlato alla Gazzetta dello Sport in vista del derby, toccando anche temi del passato come le cessioni di Belotti e Bremer. Di seguito le sue parole.

“Mia madre era una donna prudente, maestra elementare, ma tifosissima del Toro e spingeva, come mio padre, perché lo prendessi. Mia madre ha pianto Superga e, un anno dopo, 1950, ha pianto uscendo da San Siro dove ha visto gli orfani del Grande Torino prenderne 7 dal Milan di Nordahl e Liedholm. Mi ha raccontato Valentino Mazzola e mi ha svegliato una mattina di ottobre per darmi la notizia di Gigi Meroni. Avevo 10 anni. Il Toro era un affetto di famiglia e stavo cercando di portarlo a casa. Le ultime fasi della trattativa sono state burrascose, ma, alla fine, il 2 settembre 2005, prendo il Toro”.

“Belotti? È andata così. Belotti ci mette 12 partite per segnare un gol, esplode al secondo anno con Mihajlovic che in attacco gioca a 3. Segna 26 reti. Gli dico: “Io, nel nuovo contratto, ti metterei una clausola di 100 milioni per l’estero. È un modo per posizionarti”. Il Napoli aveva appena venduto Higuain per 90. Infatti, una sera a cena con Florentino Perez, a Madrid, mentre stiamo parlando dei nostri giocatori, gli dico: “Sto pensando di mettere una clausola di 100 milioni al mio centravanti”. Florentino si anima improvvisamente e mi chiede di tutto su Belotti. Questo era il senso della clausola. Il Milan ce lo chiede in prestito con un mezzo obbligo di riscatto. Fassone si giustifica: “Abbiamo già speso tanto”. Sì, ma stiamo parlando di un cannoniere da 26 gol e, se lo do in prestito senza incassare, come lo sostituisco? Belotti vuole andare al Milan, ci rimane male, gioca un brutto campionato. S’infortuna spesso. Non ho rimpianti, anche perché io guardo sempre avanti”.

Bremer, acquistato a 6 milioni e venduto a 42 più 9 di bonus: la sua plusvalenza più grande?
“Forse sì. È un grande giocatore, forte, potente. È cresciuto sotto Mazzarri, anche se all’inizio lo faceva giocare poco, ma lo ha formato. Poi lo ha aiutato molto Juric”.

“Buongiorno è un ragazzo cui sono affezionato personalmente. Per caso, ci siamo trovati a New York negli stessi giorni. Dovevo ricevere il Premio Palazzo Strozzi Foundation, l’ho invitato alla cena di gala. A luglio gli ho rinnovato il contratto fino al 2028. Il suo procuratore, quel sacramento di Beppe Riso, bravo, un top, si è messo a scherzare: ‘Adesso sarà impossibile venderlo… Tu non vendi mai i giocatori. Mi ricordo quando volevo portare Baselli a Roma e non hai voluto’. Gli ho risposto: ‘A Buongiorno sono affezionato, ma non è vero che non vendo i giocatori”.

By Alessio D'Errico

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