Caso Milan – Perché la Procura ipotizza una cessione fittizia? I tre elementi presi in considerazione

Il caso Milan, apertosi con le indagini della Guardia di Finanza con irruzione a Casa Milan lo scorso 12 marzo, è nel vivo ed il giornalista Giovanni Armanini lo ha spiegato sul suo canale Youtube in una miniserie di tre parti. Nel primo pezzo abbiamo approfondito la prima parte, in questo articolo, invece, si parlerà della seconda.

La questione interessa i tifosi ed ha aspetti sia penali che di giustizia sportiva. La vicenda è diventata di pubblico dominio quando il 12 marzo la GdF ha percepito la sede del Milan e l’ufficio di Furlani.

Gli indagati sono 4: l’AD Furlani, l’ex AD Gazidis, Jean Marc McLean e Daniela Italia. Secondo la procura Elliott ed il suo Presidente Paul Singer avrebbero simulato la vendita del Milan a RedBird, di fatto controllando il controllo della società.

Il reato ipotizzato per Furlani e Gazidis è quello di aver dichiarato il falso alla Covisoc (l’organismo di vigilanza della FIGC che analizza la situazione finanziaria delle società di calcio). In quelle situazioni i dirigenti hanno affermato che il Milan sia di RedBird mentre la Procura ipotizza sia di Elliott.

Il reato in questione è quello 268 del codice civile, ossia ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. In base a questo articolo gli Amministratori non possono nascondere informazioni o darne false sulle società che gestiscono e, nel caso di squadre di calcio, non possono omettere informazioni alla Covisoc. Il reato dunque non riguarda il Milan ma le singole persone.

Perché la Procura sostiene che la cessione sia fittizia?

I tre elementi della procura

  1. Il primo elemento è quello di presunte incongruenze tra ciò che il Milan ha detto alla Covisoc e quello detto alla SEC (Securities and Exchange Commission), ossia l’organo di vigilanza sulle questioni finanziare di borsa negli USA. Il passaggio alla SEC è necessario perché i due fondi hanno sede negli Stati Uniti. In particolare, stando alle ricostruzioni che verranno poi verificate dopo le difese dei diretti interessati, l’incongruenza riguarderebbe il fatto che alla Covisoc Redbird dice che di quei 600 milioni usati per acquistare il Milan da Elliott vengono da un suo fondo. Alla SEC, invece, risulta che quei soldi vengono da una società non riconducibile a Red Bird.
  2.  Il secondo elemento è il seguente: il Milan non è diretto da RedBird ma Redbird ha costituito una società, la Rb Fc Holding Genepar, che è riconducibile a RedBird e a Gerry Cardinale. Questa società ha sede nel Delaware, uno Stato che offre molte agevolazioni per le società. Questa società ha sede allo stesso indirizzo di due società con cui Elliott controllava il Milan e questo fa sorgere il dubbio. La Procura, per questo, vuole vederci chiaro. 
  3. Il terzo elemento riguarda alcune trattative che RedBird ha avviato negli ultimi mesi per la cessione di una parte del Milan a investitori sauditi. Si sa ancora poco ma secondo la Procura si starebbe proponendo di entrare con una quota del 41,7% che avverrebbe acquistando l’80% del debito di Elliott. Il fatto che un nuovo investitore entrerebbe acquistando parte del debito, secondo le accuse, sarebbe la dimostrazione che il vender loan garantisce ad Elliott la proprietà di una parte della società.

La questione è intricante e al momento la Procura si è basata sui tre elementi sopracitati: le incongruenze a Covisoc e SEC, la questione sedi e, poi, l’aspetto ritenuto controverso sulla cessione della quota a nuovi fondi.

Giorgio Furlani, intervenendo sulla quesitone ha confermato che c’è l’indagine in corso ma ha anche confermato che i rossoneri sono di RedBird e dunque sarà interessante capire gli sviluppi.

Nel terzo video di Giovanni Armanini si parlerà dei risvolti della giustizia sportiva.

By Alessio D'Errico

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