Dall’infanzia con poche risorse al top d’Europa: l’ascesa di Raphinha

Sta animando ardenti scontri di mercato in Premier League, e non poteva essere altrimenti data la qualità delle sue prestazioni da quando indossa la maglia del Leeds, con la quale ha offerto scintillanti picchi nell’annata 20/21 e grande capacità di leadership tecnica nella complicata stagione successiva. Parliamo di Raphinha, che sgomitando ha meritato il titolo di stella del calcio brasiliano.

Origini umili, guidate dal calcio

Nato e cresciuto a Restinga, quartiere di Porto Alegre (di recente costruzione, essendo nato nel 1990), Raphael Dias Belloli – in arte Raphinha – cresce in condizioni molto umili, ma la sua esistenza viene subito indirizzata dal calcio: il padre e lo zio giocavano i tornei locali, ai quali il piccolo Raphael non mancava mai. Dopo la visione da spettatore, si precipitava per le strade che l’hanno cresciuto fino all’età di undici anni, dove le porte erano i cancelli delle case e gli specchietti delle auto le vittime dei tanti, estrosi, colpi del classe ’96 e degli amici con i quali condivideva il sogno di diventare un calciatore professionista.

Una storia, la sua, decisamente brasiliana: le ridotte risorse finanziarie, il calcio di strada, le parentesi al futsal e al futebol 7 (il calcio a 7) prima di spiccare il volo – non prima di aver incassato alcuni rifiuti, due su tutti quelli dell’Inter e del Gremio, entrambe frenate dalla bassa statura (poi in parte compensata, oggi Raphinha è alto 176 cm circa) del ragazzo.

Il presente

Il piccolo Raphael oggi è cresciuto ed è diventato un world-class player, ovvero un giocatore di livello mondiale. Gli accostamenti a Barcellona, Chelsea e Arsenal testimoniano la bontà del percorso con il Leeds del brasiliano, ora anche nel giro della Nazionale verdeoro. Un’ala di piede mancino decisamente estrosa e qualitativa, con una discreta presenza in termini di apporto gol-assist (diciassette reti e dodici passaggi vincenti in due stagioni di Premier). L’uno contro uno è la dinamica di gioco che lo vede dare il meglio di sé, dato che vive in e per queste situazioni, dove può probabilmente ricordare e applicare quanto la strada brasiliana gli ha trasmesso da ragazzino. Assieme a Kalvin Phillips è stato l’uomo in più dei Whites e, così come l’ex compagno di squadra – passato al Manchester City – anche per lui è giunto il momento del grande salto. Da Restinga alle vette europee: Raphinha non ha intenzione di fermarsi.

By Redazione PianetaChampions

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