​​​​🟡🔴​ De Rossi si presenta: “La Roma non si rifiuta mai! Obiettivo quarto posto, potrei cambiare qualcosa…”

Daniele De Rossi si è presentato questa mattina in conferenza stampa in qualità di nuovo allenatore della Roma. Queste – riprese da VoceGiallorossa.it – le sue dichiarazioni:

Che tipo di lavoro hai impostato? Che Roma vorresti?
“Quando cambi l’allenatore, vedi sempre i giocatori che vanno a 3000 km/h nei primi allenamenti. Bisogna vedere quanto riusciremo a tenere questa intensità nel tempo. La risposta è incredibile, si allenano forte, assorbono bene i 2-3 concetti nuovi che vogliamo introdurre adesso in questi primi giorni”.

Vi siete sentiti con Totti?
“Sì, mi ha mandato un in bocca al lupo, manifestandomi felicità e stupore, anche io ero stupito. Ci vedremo comunque al più presto e passeremo del tempo insieme, cosa che ci piace fare”.

Qual è il problema da risolvere
“Ci sono passato un anno fa nella SPAL. La società pensava ci fossero molti problemi, io no, ci sta. Ma io devo partire da zero, capire cosa non funziona ma in 3-4 giorni non fai in tempo ad analizzare tutto. Sono fortunato perché, essendo tifoso, ho già visto tutte le partite, quindi la conosco bene questa squadra.

Sarà contento a fine stagione se…
“Se saremo tra le prime 4 in classifica. Obiettivo da puntare, non facile ma possibile”.

Questo è il momento giusto per allenare la Roma?
“Era il momento giusto per rifiutare la Roma? Non si rifiuta la Roma, come accaduto a Pirlo anni fa, quando accettò la Juve. Ci sono uomini che rifiutano, altri che si buttano dentro. Non è solo una questione di nostalgia del passato, avrei detto di no solo se avessi pensato che la squadra è scarsa, non vado a fare brutte figure. Io penso la squadra sia forte”.

Il calcio di De Rossi?
“Dire il mio calcio mi fa venire i brividi e l’ho sentito dire anche da allenatori che stimo. A parte da Guardiola, De Zerbi, Simeone, Conte che hanno spostato qualcosa nel calcio. Non sono al loro livello, penso che gli allenatori bravi li riconosci da come giocano la squadra. Se la Roma, alla fine di questo percorso, sarà riconoscibile e sarà organizzata sarò contento. Venire ricordato per uno che fa giocare bene la squadra e la fa vincere mi basta e avanza”.

Si è parlato di Europa League, come traguardo, e cosa ti hanno detto di un’eventuale permanenza nel futuro?
“I Friedkin sono stati chiarissimi sulla durata del contratto. Io ho detto ok, mi va benissimo, mettete voi la cifra, mettetemi un bonus per la Champions e via. Un ringraziamento per l’opportunità grande che sto ricevendo. Il contratto è di sei mesi, mi gioco le mie carte, ho chiesto solo di trattarmi da allenatore, non da bandiera, calciatore, leggenda che va a far il giro di campo con Romulo e loro erano d’accordo. Io me la giocherò fino alla morte per rimanere qui, è sottinteso, con un gioco pulito senza ricorrere a chi sono stato qui. Sarebbe un sogno per me”.

Difesa a 4 o a 3?
“Mi innamoro di questo lavoro con Spalletti, poi Luis Enrique. Questi tipi di allenatori, che portano tanti giocatori in fase offensiva e che difendono a 4, smi hanno fatto innamorare. Questa squadra gioca però da anni a tre, ora vediamo, si può anche difendere in un modo e attaccare in un altro tramite alcune rotazioni, vediamo. Magari cambieremo durante la partita o a seconda dell’avversario”.

Fuori Trigoria c’è un ambiente particolare contro i giocatori e la dirigenza. Ha questa impressione e può essere uno stimolo?
“Non ho bisogno di stimoli in più, non mi destabilizza. Quando si sceglie come rimpiazzare un allenatore così amato come Mourinho deve prendere in considerazione molti fattori. Se avessero preso altri allenatori sicuramente la reazione sarebbe stata peggiore, a breve termine. I tifosi sono una parte importante, i pienoni allo stadio che hanno portato dei punti. Nessuno toglie l’amore che hanno provato verso Mourinho, ma nulla impedisce loro di amare anche me continuando la scia d’amore allo stadio. Chiaramente, non mi hanno scelto per i miei risultati alla Spal, ma per tante altre cose. Potrebbe essere una grandissima occasione per me”.

By Nicola Cosentino

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