🇵🇹  Saracinesca al Porto, disastroso in Qatar: il Mondiale di Diogo Costa è 👎

Portiere più giovane del Mondiale in Qatar, Diogo Costa si presentava alle porte della prestigiosa kermesse come uno dei più promettenti numeri uno dell’intera manifestazione.

L’ottimo rendimento con la maglia del Porto, infatti, aveva spinto il CT Fernando Santos a puntare sul classe 99′ al posto di Rui Patricio già nel doppio spareggio playoff contro Turchia e Macedonia: poi, la conferma anche nel torneo iridato dove, nel complesso, l’estremo difensore lusitano ha oggettivamente deluso le aspettative.


Noto per la fama di abilissimo para-rigori (è anche il primo ad aver parato tre tiri dal dischetto avversari nella stessa edizione della Champions League, ndr), il nativo svizzero ha palesato a più riprese inattese incertezze durante la Coppa del Mondo.

La prima, senza dubbio, nella gara d’esordio del Portogallo contro il Ghana: nel tentativo di rimettere in gioco il pallone con i piedi, infatti, il numero uno dei Dragoes non si accorge di avere un avversario alle spalle e, con una tanto ingiustificabile, quanto goffa disattenzione rischia di buttare in aria sul più bello il successo per Cristiano Ronaldo e compagni.

Nella seconda gara, invece, un primo, convincente riscatto: contro l’Uruguay, infatti, Diogo è autore di due grandiosi interventi su Bentancur e De Arrascaeta che consentono ai suoi di battere la Celeste 2-0 e staccare il pass per gli ottavi di finale da primi del girone.

Dopo due partite nel complesso “tranquille” al cospetto di Corea del Sud e Svizzera, contro il Marocco accade l’imponderabile: uscita a dir poco scandalosa su cross proveniente dalla sinistra, palla mancata e goal di testa di En-Nesyri che consegnerà poi la semifinale alla selezione nordafricana a discapito dei più quotati portoghesi, “traditi” da una scelta suicida del proprio guardiano difensivo. Un’autentica frittata che, purtroppo, finirà anche per griffare irreversibilmente in negativo il giudizio sul suo primo Mondiale in carriera.

Un errore inatteso, considerato l’elevato spessore tecnico del calciatore, e aggravato – ovviamente – anche dal contesto d’élite nel quale si è consumato. Uno svarione, però, altresì da comprendere in virtù della comunque giovane età calcistica (e non) del giocatore e che non dovrà andare a intaccare la valutazione complessiva di un profilo oggettivamente molto forte, non a caso già finito nel mirino di Chelsea e Manchester United, e potenzialmente in grado di prendersi la scena per i prossimi 10-15 anni. A lui, ora, il compito di rialzare la testa e dimostrare che si sia trattato di un mero passo falso.

By Nicola Cosentino

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