Arrivato in Serie A dal Manchester City a 29 anni, Edin Dzeko ha vissuto stagioni importantissime nel campionato italiano. Nei 6 anni alla Roma, pur vissuti tra alti e bassi, ha messo a segno 119 reti assumendo ruoli da assoluto protagonista negli anni in cui la compagine giallorossa ha sognato lo Scudetto e fatto grandi percorsi in Champions League. Pur non sempre implacabile sotto porta (anche se dal numero di gol non si direbbe), è stato un eccellente centravanti capace di raccordare il gioco. Sia aiutando la manovra grazie alle sue doti tecniche, che favorendo un calcio più verticale e immediato in virtù della sua fondamentale stazza idonea al gioco aereo.
Con l’inevitabile flessione dettata dallo scorrere degli anni, la squadra della Capitale ha preferito la scorsa estate puntare su Tammy Abraham e lasciarlo libero di partire. L’occasione è stata colta dall’AD dell’Inter Beppe Marotta che, allora orfano di Romelu Lukaku, l’ha ritenuto un’ottima soluzione low cost. Al primo anno in nerazzurro il bosniaco ha ripagato la fiducia con 17 gol complessivi e anche in questa stagione in cui il belga è tornato alla base si sta ritagliando uno spazio importante. Con l’ex Chelsea ancora ai box e Joaquin Correa che non convince del tutto dal 1′, Edin Dzeko si è ritrovato quasi sempre in campo anche nel primo scorcio di nuovo campionato.
Nel big match contro Roma dopo la sosta pare che Lukaku non possa recuperare. Sarà lui dunque ad affiancare Lautaro Martinez in una gara da vincere a tutti i costi per gli uomini di Simone Inzaghi. Per l’attaccante potrebbe essere una giornata dall’alta valenza simbolica. Sin qui in Serie A ha segnato 99 gol, gonfiando la rete contro la sua ex squadra arriverebbe a quota 100. Un traguardo che testimonia il suo buon impatto sul calcio italiano.
