😢 Da Balotelli a Boateng, da Lukaku a Vinicius: i casi di razzismo più emblematici negli anni

Domenica pomeriggio al “Mestalla” di Valencia si è consumato l’ennesimo, becero caso di razzismo nel calcio. Vittima di una purtroppo oramai consolidata piaga che da troppo tempo affligge lo sport più bello del mondo è stato Vinicius Jr., fortissima ala del Real Madrid, beccato dai nauseabondi cori discriminatori di una nutrita schiera di tifosi del Valencia.

Una situazione non nuova per il fuoriclasse brasiliano, già in passato finito al centro di dinamiche simili “per colpa” del colore della sua pelle e registrata già troppe volte, con protagonisti differenti, nel corso degli ultimi anni sui rettangoli verdi di tutta Europa. Andiamo, pertanto, a ripercorrere alcuni dei precedenti più tristi, ma allo stesso tempo emblematici, del nuovo millennio.

Vinicius e non solo: i casi di razzismo nel mondo del calcio degli ultimi anni

Uno degli episodi – negativamente – più memorabili non può che essere quello che vide purtroppo coinvolto Andrè Zoro, ex terzino ivoriano del Messina, a margine di un match giocato al “San Filippo” dai peloritani contro l’Inter: stanco dei pesanti cori provenienti dal settore ospiti, infatti, il calciatore, dopo aver preso in mano il pallone e interrotto il gioco, minacciò di abbandonare il campo. Fu solo grazie all’intervento di compagni e avversari che il difensore si convinse a portare a termine una partita inevitabilmente passata alla storia per motivi ben distanti dal profilo sportivo.

Altro precedente memorabile fu quello che vide nel 2010 Samuel Eto’o bersagliato dai tifosi del Cagliari, a margine di un match disputato con la maglia dell’Inter al “Sant’Elia”. Beccato sin dai primi minuti della gara, Tagliavento affidò a un annuncio dello speaker la propria intenzione di sospendere la gara in caso di prosieguo dei pesanti cori all’indirizzo del camerunense. L’ex Barcellona andò in rete poi al 39′, mimando le movenze di una scimmia in segno polemico nei confronti degli imbecilli presenti sugli spalti.

Ancora più clamore suscitò, invece, la veemente reazione di Kevin Prince Boateng a margine di un’amichevole giocata dal suo Milan nel 2013 contro la Pro Patria: esausto degli attacchi razzisti rivolti dai tifosi avversari ai componenti di colore della compagine meneghina, il ghanese prima interruppe il gioco, raccogliendo la sfera e scagliandola verso gli stessi, per poi abbandonare la partita, seguito dal resto della squadra.

Una reazione simile la ebbe nel 2019 al “BentegodiMario Balotelli ai tempi del Brescia, a causa degli incessanti “bu” ai suoi danni da parte di alcuni tifosi dell’Hellas Verona: anche qui, sfera scagliata all’indirizzo delle tribune dell’impianto scaligero e minaccia di non portare a termine la gara. Come nel suddetto caso Zoro, furono poi compagni e avversari a impedire che Super Mario lasciasse prematuramente il prato.

Nel 2001, invece, Akeem Omolade, giovane attaccante nigeriano del Treviso, venne pesantemente fischiato addirittura da parte dei propri supporters. Nella gara successiva, i compagni di squadra si schierarono al fianco dello stesso, scendendo in campo con il volto coperto di nero in segno di supporto e vicinanza.

Innumerevoli, nel corso degli anni, sono stati altri episodi purtroppo degni di nota: dagli attacchi dei tifosi dell‘Inter a San Siro nei confronti di Kalidou Koulibaly e dei tifosi del Cagliari a Moise Kean, fino ai più recenti dei sostenitori della Juventus verso Romelu Lukaku e di quelli dell’Atalanta contro Dusan Vlahovic. Fino ad arrivare, per l’appunto, all’incandescente caso Vinicius Jr. che sembra finalmente aver fatto indignare come non mai l’intero panorama calcistico spagnolo e internazionale.

Difficile pensare che, tutto d’un tratto, ciò non si ripeta più in futuro, ma la misura ora è davvero colma… NO AL RAZZISMO!

 

 

By Nicola Cosentino

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