📊 Cambiare allenatore in Serie A conviene? Nel 70% dei casi sì: il dato 🧐

La tanto odiata – quantomeno da parte dei tifosi – sosta per le Nazionali rappresenta spesso e volentieri il momento perfetto per i club in difficoltà per provare a dare una scossa alle proprie squadre con nuova linfa in panchina.

Quella di novembre da poche ore al via non ha fatto eccezione, con Roma e Lecce che hanno deciso di esonerare Ivan Juric e Luca Gotti per provare a ribaltare il trend di un inizio di stagione tremendamente negativo.

Cronache di Spogliatoio ha condotto un’interessantissima analisi relativa all’impatto dei tanti cambi di allenatore registrati in Serie A dalla stagione 2021-2022: è emerso che, nel 69% dei casi (23 su 33) di tecnici che hanno guidato le relative squadre per almeno tre partite, la media punti delle stesse ha registrato un miglioramento.


Esistono poi anche fattispecie apparentemente simili, ma che hanno riscontrato esiti differenti: nella passata stagione, ad esempio, Empoli e Udinese hanno alternato tre diversi coach, raggiungendo all’ultima giornata la salvezza grazie a un corposo miglioramento, sempre in termini di media punti, da parte di Davide Nicola e Fabio Cannavaro rispetto ai predecessori.


Lo stesso numero del Napoli che, però, ha chiuso al decimo posto un’annata post-Scudetto a dir poco da dimenticare: Rudi Garcia, infatti, fece paradossalmente “meglio” di entrambi i successori (Mazzarri e Calzona).

 

By Nicola Cosentino

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