117 milioni 🤑, 1 gol in stagione 😢 Cosa accade a Grealish al Manchester City?

Pagato la scorsa estate circa 117 milioni di euro, Jack Grealish non è mai riuscito a giustificare mediante le sue prestazioni l’esborso effettuato dal Manchester City. L’ex Aston Villa in questa stagione ha numeri decisamente anomali se rapportati al minutaggio: un solo gol e 2 assist in circa 1200 minuti in tutte le competizioni.


Certe statistiche non sarebbero esaltanti per un esterno d’attacco in nessun contesto, ma in una squadra allenata da Pep Guardiola che trabocca di talento e produce tantissime occasioni da rete ancora di più. La sensazione è che il classe 1995 abbia compiuto il passo più lungo della propria gamba.

Non tutti i calciatori che rendono alla perfezione in ambienti in cui la pressione è inferiore riescono a confermarsi nei top club. L’ultimo anno pre-City in Premier League Grealish aveva totalizzato 6 marcature ma soprattutto 12 passaggi vincenti, si era imposto a livelli altissimi avanzando la propria candidatura anche in Nazionale. C’è da dire che neppure quella eccezionale stagione, ragionando con parametri italiani, riesce a giustificare una cifra come quella investita dal club di Manchester. Il peso di una valutazione certamente gonfiata è stato dirimente, così come le tante cessioni resesi necessarie per finanziare la sua permanenza in rosa. Su tutte quella di Raheem Sterling.

Jack Grealish sta deludendo perché da lui ci si è attesi uno step che forse non poteva e non potrà compiere. Un calciatore istintivo, ondivago e umorale fatica a trovare la costanza e la lucidità necessaria per funzionare al meglio nel calcio maniacale di Guardiola. Per quanto il manager abbia accettato di buon grado una maggiore verticalità per favorire l’alieno Erling Haaland, la sua preparazione e le sue richieste restano uno scoglio dinanzi a cui alcune tipologie di calciatori si arrendono. La cosa più affascinante, però, è che è proprio il mister a cercare elementi anarchici quali l’ala inglese, perché profondamente amante dell’imprevedibilità che nei loro giorni migliori danno alla squadra e alla manovra.

Il matrimonio tra le parti non è stato, dunque, quello perfetto. C’è ancora tempo, tuttavia, per comprendersi meglio e cercare di venirsi incontro chiudendo la stagione nel migliore dei modi. A 27 anni e dopo 18 mesi di ambientamento, Grealish può dimostrare di aver compreso maggiormente i principi della squadra e ritrovare l’autostima necessaria per incidere coi Citizens. Non sarà mai l’affare che il pubblico dell’Etihad si aspettava, ma può ancora in determinati spezzoni (magari in Champions) rivelarsi un innesto utile per le ambizioni del club.

By Emanuele Garbato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Post correlati