HIGUAIN CALCIO – Dopo l’addio al calcio annunciato qualche giorno fa, Gonzalo Higuain è tornato a parlare. Lo ha fatto a Goal.com. Di seguito le sue parole riprese da gianlucadimarzio.com.
“Quando ero bambino, ho iniziato a usare il pallone per l’amore che ho verso questo sport. Non l’ho fatto perché volevo essere famoso o qualcosa del genere. Poi ti accorgi che non è la stessa cosa. L’amore per lo sport non è lo stesso per tanti motivi: soldi, direttori sportivi e contratti… La tua vita cambia completamente, quindi ho dovuto conviverci.
Il messaggio che vorrei trasmettere a tutti i ragazzi a cui piace giocare a calcio è che devono essere mentalmente forti, perché altrimenti non saranno in grado di arrivare in alto. Ci sono anche giocatori che non sono così bravi, ma sono molto forti mentalmente e sono in grado di arrivare ad un livello alto, però l’unico modo per poter avere una buona carriera è avere abbastanza forza psicologica per poter raggiungere la vetta”.
Sono momenti impossibili da dimenticare. È una delle sensazioni più belle che puoi provare da giocatore, ossia sentire uno stadio pieno di persone che urla il tuo nome dopo un goal: mi viene la pelle d’oca a pensarci oggi. Ma può succedere anche il contrario. Nel calcio non è tutto bello. Un giorno 60.000 persone stanno urlando il tuo nome, quindici giorni dopo potrebbero insultarti. Le cose cambiano velocemente, molto velocemente.
Mi piacerebbe esplorare il mondo della cucina, magari suonare la chitarra o imparare l’inglese, ma non ho alcuna intenzione di restare nel calcio, almeno a breve termine. È un mondo che ogni giorno diventa sempre più tossico e non mi ci vedo più dentro. Voglio allontanarmi dallo sport. Sì, lo guarderò, ma so cosa ho vissuto. Penso sia solo un mondo a cui non appartengo tanto quanto pensavo di appartenere inizialmente. Dopo il calcio voglio aprire la mia mente e godermi la mia famiglia e la mia vita.
Pressione con Messi e Ronaldo? “In molti potrebbero parlare di pressione nel giocare al loro fianco, ma non sono d’accordo. Si prendono la responsabilità quando le cose non vanno bene e per me è un privilegio poter giocare con due dei più grandi giocatori di tutti i tempi. Ricorderò sempre il fatto di aver giocato con loro nel loro periodo di massimo splendore e nel loro picco. E ora non sono solo grandi ex compagni di squadra, ma anche grandi amici”.
