💎 Tutti pazzi per Hojlund: dove giocherebbe il danese nei top club europei

Giunto in nerazzurro la scorsa estate dallo Sturm Graz per oltre 17 milioni di euro, Rasmus Hojlund è ben presto divenuto uno dei simboli del Gasperini 2.0 alla guida di una Atalanta che appare per molti aspetti differente rispetto a quella giunta palesemente al culmine del proprio ciclo d’oro nella scorsa stagione (la prima senza qualificazione alle coppe europee dopo molti anni) e che aveva ammaliato l’intero Continente nell’ultimo lustro.

Approdato da poco più che sconosciuto ma tra la curiosità generale di tifosi e addetti ai lavori (si sa, quando la Dea punta forte su calciatori ai più poco conosciuti quasi mai sbaglia), il classe 2003 si è preso la titolarità della compagine orobica nell’arco di poche settimane, complici anche gli infortuni e la fase di oggettiva flessione di Duvan Zapata e Luis Muriel, trascinatori indiscussi dei nerazzurri nelle precedenti annate.

Esondante in campo aperto e devastante nell’attacco alla porta e alla profondità, il gioiello scandinavo ha fisiologicamente attirato su di sé i radar dei principali top club europei, su tutti: Juventus, Real Madrid, Arsenal e Borussia Dortmund. Come, e dove, giocherebbe Hojlund nelle suddette compagini? Proviamo a scoprirlo.

Mezza Europa su Hojlund: ecco dove giocherebbe nelle principali squadre del Continente

JUVENTUS

Complici le sempre più insistenti voci di un possibile addio di Dusan Vlahovic, la Juventus – al netto delle più impellenti necessità da dover precedentemente sbrogliare sul fronte societario e giudiziario – potrebbe decidere di puntare proprio su Hojlund per rimpiazzare ipoteticamente il serbo. Un profilo, quello del frutto del settore giovanile del Copenaghen, per caratteristiche molto vicino all’ex Fiorentina e che, almeno tatticamente, potrebbe rappresentare una logica scelta per il futuro attacco della Vecchia Signora.

Impiegabile tanto in un 3-5-2 davanti a un fantasista come Di Maria, quanto in un 4-3-3 supportato da due ali offensive come Kostic e Chiesa, il gioiellino dell’Atalanta consentirebbe a una squadra che registra quasi sempre un baricentro molto basso come quella di Allegri di ribaltare in un lampo l’azione, sfruttando l’esondante velocità del ragazzo. Qualche dubbio, così come confermato nell’undici bianconero anche dallo stesso DV9, potrebbe esservi nella fase di dialogo con i compagni e di coinvolgimento in una manovra ipoteticamente più elaborata, non essendo il gioco spalle alla porta la sua principale peculiarità.

REAL MADRID

Lo scenario non solo più prestigioso, ma anche quello maggiormente intriso di pressione, responsabilità e incertezza sulle spalle ragazzo. Da un lato, infatti, la presenza attuale di Karim Benzema al centro dell’attacco ridurrebbe sensibilmente lo spazio iniziale di Hojlund; dall’altro, invece, la prospettiva di possibile erede del Pallone d’Oro in carica porterebbe a delle inevitabili riflessioni sul fronte tecnico-tattico.

Impiegato nel 4-3-3 a completare il tridente composto da Vinicius Jr. a sinistra e Rodygo, Valverde o Asensio a destra, infatti, Rasmus non potrebbe certamente garantire la qualità da 10 del francese da vero e proprio regista offensivo, unico al mondo in tal senso: ciò obbligherebbe le Merengues a dover conseguentemente rivedere i propri meccanismi offensivi. Dall’altro, però, il giocatore doterebbe il già potentissimo motore offensivo spagnolo di un’ulteriore marcia in più in termini di velocità ed esplosività.

ARSENAL

I ritmi elevatissimi della Premier League – certamente di un altro livello rispetto a quelli del nostro campionato – potrebbero rappresentare l’elemento ideale al fine di valutare appieno quanto il calciatore sia in grado di determinare e fare la differenza. La macchina perfetta realizzata da Mikel Arteta potrebbe metterlo nelle condizioni di esaltarsi ancor più in un calcio tanto eterogeneo quanto efficace, caratterizzato alternativamente da possesso palla più articolato in alcune fasi, e da soluzioni più dirette e verticali (queste ultime a lui più funzionali, ndr) in altre.

Il danese completerebbe il tridente offensivo dei Gunners assieme a uno tra Trossard e Martinelli e all’imprescindibile Saka, rappresentando una pedina del tutto differente da Gabriel Jesus, Nketiah e lo stesso belga, giunto a Londra a gennaio dal Brighton e impiegato a più riprese per necessità anche al centro dell’attacco dal trainer spagnolo. La soluzione londinese intrigherebbe e non poco per la complessità e diversità della struttura tecnico-tattica che andrebbe a incontrare e anche per capire quanto le sue doti atletiche, che in Italia appaiono nettamente di un altro pianeta, possano risultare altresì tanto dominanti anche in UK.

BORUSSIA DORTMUND

Discorso per certi versi simile a quanto già osservato per l’Arsenal, dove la filosofia giallonera caratterizzata da intensità, ritmo e velocità frenetiche potrebbe notevolmente agevolarlo tatticamente e metterlo nelle condizioni di incidere in maniera rilevante e massiccia anche in zona goal nel giovane, frizzante ed esplosivo 4-1-4-1/4-2-3-1 di Edin Terzic.

Per un profilo il quale, a parte che per la folta e bionda capigliatura, è stato a più riprese paragonato anche per caratteristiche a Erling Haaland (che in Germania ha fatto “discretamente” bene), sposare la causa del glorioso club della Renania settentrionale-Vestfalia rappresenterebbe – tra tutte – forse la soluzione a lui più congeniale.

 

 

 

 

 

By Nicola Cosentino

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