❌ Immobile in calo, le 📊 del bomber della Lazio: così pochi gol in A solo col Genoa

Al netto del gol nell’ultimo turno contro il Lecce, che non è coinciso col ritorno alla vittoria della sua LazioCiro Immobile sta vivendo una delle stagioni più complesse della sua straordinariamente prolifica carriera. Se nel corso della prima annata targata Maurizio Sarri il bomber non ha dato alcun segnale problematico legato al modo di giocare del proprio mister, ma anzi è sembrato migliorare anche nel gioco lontano dalla porta, in un campionato condizionato dagli infortuni in cui i compagni hanno imparato a performare anche senza di lui queste crepe sono emerse.

Il motivo dei soli 11 gol siglati dall’attaccante in Serie A risiede principalmente nei guai fisici che, come sottolineato dal suo allenatore, non gli hanno mai permesso di trovare costanza e ritmo neppure in allenamento. Non è da sottovalutare però la chiave tattica, con una squadra meno votata alla verticalità sfrenata e che quindi tende a esaltare meno le doti migliori del capitano, che è sempre stata la punta di diamante. A 33 anni Immobile si trova, dopo due stagioni straordinarie, a 3 gare dalla fine col numero più basso di gol nelle leghe nazionali dai tempi delle due esperienze estere al Borussia Dortmund e al Siviglia.

In patria ha fatto peggio in un campionato completo soltanto ai tempi del Genoa, quando acerbissimo in seguito alla spettacolare promozione in Serie A col Pescara di Zdenek Zeman faticò a imporsi e mise a referto appena 5 reti. Il dato che più si avvicina a quello del 2022/23 fu registrato nel 2018/19. Si trattò, tuttavia, di un passaggio a vuoto dell’intera rosa a disposizione dell’allora mister biancoceleste Simone Inzaghi che infatti chiuse all’ottavo posto senza centrare le competizioni europee. Totalmente diversa è quest’annata, in cui la squadra allenata da Sarri nonostante la flessione registrata nel finale ha ottime chance di tornare a disputare la Champions League.

Con l’età che avanza Ciro Immobile si trova a un bivio: cambiare il proprio modo di giocare, rendendolo anche molto meno dispendioso per limitare gli infortuni, o rischiare di perdere centralità nel progetto a cui ha dedicato tutto il meglio della propria carriera proprio ora che invece l’organico sembra pronto per traguardi sempre più ambiziosi. Il calciatore non si discute, lo spessore all’interno dell’ambiente neppure: il futuro può ancora essere suo.

By Emanuele Garbato

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