⚫🔵 Inter, da un Lautaro sempre più leader ai segnali di ripresa di Lukaku: l’analisi post-derby

L’Inter di Simone Inzaghi domina il derby della Madonnina e, grazie a una rete del solito Lautaro Martinez, batte un Milan sempre più in caduta libera, consolidando il secondo posto alle spalle dell’inarrestabile Napoli.

Una gara, quella andata in scena ieri a San Siro, per lunghissimi tratti stra-dominata da parte della truppa di Simone Inzaghi, abile a gestire il possesso e condurre la partita per gran parte dei novanta minuti, costruire numerose occasioni da goal e contenere senza patemi un Diavolo con poche idee, sfiduciato, rinunciatario e, soprattutto, snaturato dall’improbabile 3-5-2 di Stefano Pioli, disegnato dal trainer parmigiano per dare maggiore solidità a una difesa, quella rossonera, apparsa un autentico colabrodo nelle ultime settimane ma che ha avuto come unico risultato lo “zero” nella casella dei tiri verso lo specchio della porta difesa da Onana.

Al netto dei limiti e delle difficoltà di un Milan letteralmente consegnatosi ai cugini, i segnali provenienti in casa nerazzurra appaiono, comunque, quasi tutti positivi.

Partendo dall’attacco, Lautaro Martinez si conferma sempre più trascinatore. leader e goleador della Beneamata: una rete, una annullata per questione di millimetri e almeno altre due occasioni nitidissime in cui è stato solo per colpa di Tatarusanu se l’argentino non è riuscito a trovare la personalissima doppietta. Corre, lotta, fa a sportellate e si carica sulle spalle il peso dell’attacco: la vittoria del Mondiale (nonostante il minutaggio gradualmente sempre minore in Qatar, ndr) e la fascia di capitano affidatagli dopo la spinosa questione Skriniar sembrano aver fatto fare al Toro quel tanto atteso definitivo step in avanti in termini di leadership, continuità e atteggiamento.

Ottimi, inoltre, i segnali provenienti da Lukaku e Brozovic. Il  primo, apparso decisamente ingolfato nelle recenti uscite, è entrato bene nella ripresa vedendosi anche invalidare (non senza qualche dubbio) una rete. In casa nerazzurra si spera che Big Rom possa finalmente tornare sui suoi livelli della prima esperienza a Milano. Stesso discorso per il croato, il cui rientro a pieno regime pone però dei sempre più profondi dubbi riguardo alla nuova fisionomia che la mediana meneghina sarà chiamata ad assumere: a questo Calhanoglu in cabina di regina, infatti, sembrerebbe davvero complicato rinunciare.

Sorrisi anche per quanto concerne la difesa. Non era facile, per Skriniar, approcciare alla prima post-tormentone PSG, ma lo slovacco si è ben dilettato al fianco di Bastoni e di un Acerbi sempre più rivelazione: le possibilità di De Vrij di scalzare dalla titolarità l’ex Lazio sembrerebbero sempre più ridotte al lumicino.

La nota meno positiva, invece, riguarda probabilmente da un lato qualche rischio inutile assuntosi da un Onana spettatore, dall’altro l’incapacità della squadra – per l’ennesima volta – di chiudere la stracittadina. Dopo l’importante mole di gioco e occasioni create, infatti, non vincere anche questo derby di campionato sarebbe stato ancora una volta un evento a dir poco autolesionistico: al netto delle suddette due reti annullate e della già citata sterilità offensiva del Milan, se Giroud non getta alle ortiche l’assist dopo il contropiede condotto da Leao nella ripresa, i rossoneri pareggiano e rischi di buttare in aria una gara nel complesso a senso unico.

Basta poco a cambiare le sorti di una partita, e magari di una stagione: e, questo, dalle parti di Appiano Gentile lo sanno benissimo…

 

 

By Nicola Cosentino

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