Dopo 113 giorni Dusan Vlahovic è tornato al gol nel posticipo del martedì di Serie A vinto dalla Juventus in casa della Salernitana. Un campione esperto come Angel Di Maria non ci ha pensato su due volte a cedergli il tiro dagli 11 metri, che ha permesso all’attaccante di sbloccarsi. Con un tiro potente e angolato il serbo ha battuto Ochoa, nonostante quest’ultimo avesse indovinato l’angolo. Dopo la rete si è rivisto il miglior Vlahovic. Quello che dà del tu al pallone, abile nel controllo e nello smistamento, in grado di venire incontro e di proporsi in profondità. In sintesi, il calciatore per cui la società bianconera ha deciso di investire una cifra enorme per prelevarlo dalla Fiorentina.
L’apparente semplicità del gol del 3-0 con cui ha chiuso la gara la dice lunga sulla componente psicologica presente in questo sport. Nicolò Fagioli recupera palla sulle trequarti e lui è rapidissimo di gambe a partire coi tempi giusti per farsi servire e di testa a capire che un tocco mancino preciso è quanto basta per superare il portiere avversario. Feeling con la porta ritrovata, fame mai persa, caos che diventa ordine quando si concilia con la presenza sul tabellino. Da qui la punta deve ripartire, da qui la Vecchia Signora spera di poter svoltare.
Il progressivo miglioramento di Federico Chiesa e Juan Cuadrado, l’ipotetico recupero di Paul Pogba e il totale ristabilimento di pedine preziose come Leonardo Bonucci o il titolare a sorpresa dell’Arechi Mattia De Sciglio sono tutti tasselli fondamentali per il finale di stagione in cui Massimiliano Allegri spera di risalire la classifica e competere per Coppa Italia ed Europa League. La trasferta vittoriosa può essere un primo step per una corposa ripartenza, ma il futuro è tutto da scrivere.
