Fredy Guarin, ex centrocampista di Porto e Inter, si è raccontato senza filtri in un’intervista a Semana.com ripresa da Cronache di Spogliatoio.
“Sono un alcolizzato al 100%. Ho toccato la porta dell’inferno, ma sono in via di guarigione. Oggi sono felice, completamente in pace e desideroso di vivere la vita di una persona normale, che si alza, si allena, lavora, torna a casa la sera e si riposa. In passato una vita normale non ce l’avevo, un calciatore non ce l’ha. Quando mi sono ritirato, e soprattutto nel modo in cui l’ho fatto, non appropriato, mi dicevo: e ora? Per 20 anni mi sono dedicato solo al calcio ed era ciò che sapevo fare. Non mi ero preparato per altro. Sono rimasto impotente e ho preso cattive decisioni.
Sono stato alcolizzato per diversi anni. Il punto più basso è stato quando ho lasciato i Millonarios. Avevo perso la dignità e la fiducia delle persone a me più care, ovvero i miei 3 figli. Ho dovuto arrendermi e chiedere aiuto ad alcuni professionisti con cui sto lavorando per rimediare a tante cose che non avevo fatto bene, per riconquistare la fiducia mia, dei miei figli e dei miei parenti. So chi sono i miei amici e chi mi è stato accanto. Cuadrado, Córdoba e Zanetti sono tra questi. Quando avevo bisogno, sono sempre stati lì.”