📈 Lindstrom: “Al Napoli il livello è alto ma mi sto adattando. Sono pronto”

L’attaccante esterno (o centrocampista offensivo, ancora è un rebus) del Napoli Jesper Lindstrom ha parlato ai canali del club partenopeo raccontandosi.

Ecco le dichiarazioni, riportate da TMW:

“Mi chiamo Lindstrom, sono un calciatore offensivo, ho 24 anni. Sono sempre felice, rido sempre e mi piace giocare a calcio. La mia carriera è cominciata in Danimarca, prima nel B70 e poi al Taastrup FC. Ho iniziato a giocare quando avevo tre anni. Sono passato poi al BSI, perché mio padre e mia madre divorziarono, per cui ci trasferimmo al Brondby. A 11-12 anni sono passato al Brondby dove ho giocato per molti anni, due dei quali da professionista, poi mi sono trasferito all’Eintracht Francoforte e ora sono al Napoli”.

Il calcio vissuto da bambino?
“Da bambino ero pieno di energia, come adesso. E’ come se fossi ancora un bambino, credo che molte persone lo pensino. Sono sempre sorridente, penso sempre a divertimi con i miei amici e la mia famiglia, sono sempre felice e cerco di dare il massimo. Quando ero piccolo ammiravo molto Gerrard del Liverpool perché ero un tifoso del Liverpool. Ora lui ha smesso di giocare e ora non ho un vero e proprio idolo. Penso solo a me stesso e alla squadra, voglio solo giocare a calcio e al momento non ho un idolo”.

Le emozioni più belle della sua carriera?
“E’ difficile dire quali siano le emozioni più belle perché ce ne sono molte di emozioni e di ricordi. Mi piace giocare a calcio, far parte di un gruppo, stare coi miei compagni di squadra. Ogni giorno mi sveglio e so che sarò felice perché so che giocherò a calcio. Ho diversi ricordi belli da calciatore, come vincere l’Europa League o vincere il campionato danese, ma è stato bello anche trasferirsi al Napoli, mi trovo bene qui”.

E i suoi sogni, invece?
“Come calciatore il sogno più grande è quello di non avere nessun rimpianto a fine carriera. Voglio avere la sensazione di aver dato tutto e di aver sfruttato ogni opportunità. Ovviamente, come tutti, mi piacerebbe vincere la Champions League e il Mondiale con la mia nazionale. Voglio diventare uno dei migliori calciatori al mondo. So che è un sogno, ma è il calcio e nel calcio tutto può succedere, per cui ogni giorno do il massimo per crescere e dimostrare di poter giocare a grandi livelli”.

Il suo arrivo al Napoli?
“Quando sono arrivato qui è stato un cambiamento, sono arrivato in un contesto molto diverso rispetto alla Danimarca e alla Germania. La lingua è molto difficile, ma sto migliorando. Il clima è bellissimo, molto diverso dalla Danimarca, dove piove sempre. Mi piace stare qui, è molto bello. Mi piace far parte di questa squadra, in cui il livello è molto alto, tutti sanno giocare a calcio e hanno un’ottima tecnica. Il livello è più alto e devo adattarmi molto, ma mi sento pronto e faccio il massimo per mostrare le mie qualità. Sto bene qui, mi piacciono la città, i tifosi, il clima e tutto di Napoli”.

Come va con l’Italiano?
“So dire frasi normali, quando mi chiedono se capisco rispondo di sì, ma è difficile costruire una frase. Ma capisco le persone quando parlano. Ho una cuoca a casa che parla solo italiano e napoletano, la sento parlare ogni giorno e ascolto quello che dice. Mi piace e sto migliorando, ma è difficile. Sono un po’ timido, non sono uno che parla continuamente. O meglio, in inglese sì, in italiano no”.

Cosa fa nel tempo libero?
“Nel tempo libero mi piace passeggiare in spiaggia con il mio bellissimo cane e la mia ragazza, mangiare nei ristoranti, ma anche giocare al pc e parlare coi miei amici in Danimarca e a Francoforte. Piatto preferito? Ovviamente la pasta e lo è sempre stato perché puoi mangiare diversi tipi di pasta e diversi tipo di condimenti. Mangio soprattutto pasta, ma mi piace anche il pesce. Mi piace la pasta col pesce, con i gamberi. Poi mi piace la musica, penso sia sempre bello ascoltarla. Non ho un artista preferito, ascolto di tutto, dal passato al presente, tutti i generi”.

Una cosa che nessuno sa?
“Forse non sanno che io ho 6 anni perché sono nato il 29 febbraio e il mio compleanno cade una volta ogni quattro anni”.

By Emanuele Garbato

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