Luis Diaz, uno da Liverpool

Un giocatore incredibile, che seguivamo da molto tempo“. Con queste parole, pronunciate meno di cinque mesi fa, Jurgen Klopp ha accolto Luis Diaz in quel di Liverpool. Un’operazione (da 60 milioni di euro, 45+15 di bonus) accelerata dalla necessità di dover aggiornare il capitale umano a disposizione dei Reds che, pur martellanti come sempre da quando il nativo della Foresta Nera siede in panchina, pagavano il calo di forma di Roberto Firmino e la fisiologica percezione di cambiamento che il calcio continuamente richiede, così da mantenere alta l’asticella della competitività e, nel caso specifico, la ferocia del calcio espresso.

Uno da Liverpool

Arrivato dal Porto, Luis Diaz è parso sin da subito uno da Liverpool, locuzione con la quale edifichiamo un archetipo di calciatore tecnico, esplosivo, propenso alla giocata, sveglio, incisivo: doti che il colombiano mescola molto bene, e che Klopp è stato abile a inserire in maniera energica e convinta nel noto, e rodato, spartito. I cinque gol realizzati finora – bottino che, in una squadra come il Liverpool, può sembrare insipido – non spiegano il contributo che il classe ’97, quando chiamato in causa, sta portando ai suoi: strappi, dribbling, protagonismo, personalità. Qualità, predispisizioni tecnico-tattiche, più o meno certificate e certificabili dai dati, ma chiaramente visibili quando il ragazzo è in campo. Tre volte MVP in questa Champions League (due con il Liverpool, una con il Porto): solo Karim Benzema, uno che viaggia verso il Pallone d’Oro, ha fatto meglio (quattro).

Una crescita inarrestabile

Del nativo di Barrancas si parla oramai da qualche stagione, ma è impressionante la crescita avuta in termini di incisività negli ultimi 365 giorni: Luis Diaz, paragonato da fbref.com a calciatori che giocano nella sua posizione nei famosi campionati Top-5 e nelle competizioni europee per club, rientra nel novantasettesimo percentile per passaggi riusciti (ovvero il 97% dei dati ordinati è minore o uguale ad esso), mentre è nel novantaseiesimo percentile per tocchi nell’area di rigore avversaria, nel novantacinquesimo per progressive passes (ovvero i passaggi che indirizzano la manovra verso l’area di rigore avversaria, o quelli completati al suo interno), nel novantaduesimo per Non-Penalty Expected Goals (dunque gli Expected Goals senza tener conto dei calci di rigore) e, infine, nel novantunesimo per dribbling completati. Dati alla mano, dunque, nell’ultimo anno Diaz è stato – ed è – uno dei calciatori più incisivi e pericolosi d’Europa.

Il coinvolgimento di Luis Diaz

Altri riferimenti analitici ci permettono di sottolineare come l’inserimento del ragazzo proceda spedito: ha una percentuale di dribbling riusciti superiore rispetto a quella della prima parte di annata con il sodalizio portoghese (60% vs 54.9%, fonte fbref.com), le sue riaggressioni funzionano molto meglio, ancora una volta paragonando a quanto inizialmente fatto con il Porto (46.9% di riuscita vs 29.2%, ovviamente incide il modello di gioco del Liverpool, certamente più efficace e organizzato per questa sequenza tattica), ed è il secondo giocatore dei Reds ad aver tirato maggiormente in porta in Champions League (assieme a Mané, dopo Salah). Luis, dunque, ha compreso la dimensione in cui è approdato: l’ennesima mossa felice di una compagine scintillante.

By Redazione PianetaChampions

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