Manchester City, il progetto non si ferma ad Håland: il punto in casa Citizens

MANCHESTER CITY PROGETTO HAALAND – I fuochi d’artificio del calciomercato internazionale sono già esplosi. L’attesa fibrillante riguardava in particolare il futuro dei due Golden Boys attuali: Kylian M’bappé Lottin ed Erling Braut Håland. Alla fine l’hanno spuntata gli sceicchi di PSG e Manchester City. I primi hanno rinnovato l’astro francese a cifre stellari, assicurandogli anche un bonus alla firma, mentre i secondi hanno strappato ad un’agguerrita concorrenza il gigante norvegese, forti anch’essi di una disponibilità economica illimitata.

Il punto sul progetto City: Håland e poi?

Khaldun al-Mubarak, presidente del Manchester City, ai microfoni ufficiali del club qualche giorno fa ha detto: «Håland e Alvarez? Non è finita qui. Arriveranno altri giocatori». Chiaro indizio che il mercato non si concluderà con i primi due acquisti. Il norvegese, nel frattempo impegnato con la sua Nazionale, arriverà presto per la presentazione ma è a tutti gli effetti un giocatore degli Sky Blues alla luce del pagamento della clausola rescissoria di 75 milioni. Stessa situazione per l’ex River Plate, acquistato per 20 milioni, che ha giocato uno scampolo di partita ieri contro l’Italia nella Finalissima vinta dall’Albiceleste con tanto di trofeo sollevato al cielo.

Dopo la partenza di Fernandinho e il probabile addio di Gundogan, i Citizens non si fermano e pensano alle pedine da regalare a Guardiola. Dopo il campionato vinto all’ultimo respiro e la Champions sfumata sul più bello in semifinale contro il Real, l’obiettivo primario resta sempre quello: vincere la Coppa dalle Grandi Orecchie. Per farlo occorre un pizzico di fortuna e qualche tassello in più. Secondo quanto riporta The Telegraph, i prossimi rinforzi per il tecnico spagnolo saranno Marc Cucurella, terzino del Brighton e Kalvin Phillips, centrocampista del Leeds. In uscita The Athletic parla di due club inglesi (Everton e Newcastle) su Zinchenko. Ma siamo ancora al 2 giungo e il mercato è lungo.

By Pasquale Ucciero

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