❌ Allegri, così non va: perché non riconoscerlo?

MASSIMILIANO ALLEGRI JUVENTUS – Ritornato alla Juventus per la Restaurazione dopo la mancata Rivoluzione guidata da Maurizio Sarri prima, Andrea Pirlo poi, il secondo mandato di Massimiliano Allegri in quel di Torino sta suscitando perplessità più che conferme di quanto refertato in passato in termini di vittorie.

A detta di chi scrive, c’è un grosso e carico tema da scoperchiare nella gestione del ruolo da parte di Allegri. Da anni, in ogni suo intervento, padroneggia lo schermo con delle elucubrazioni sulla supremazia della tecnica sulla tattica (per meglio dire strategia), che continua a etichettare come fattore limitante. Questa interpretazione lo porta, in un certo senso, a sminuire – per meglio dire a non considerare centrale – l’analisi con parole e mimica che non sempre raccolgono consensi.

L’organizzazione di gioco, nel rapporto odierno con il calcio, non fagocita la tecnica ma le permette di essere applicata con qualità e razionalità nelle circostanze che la partita richiede e/o genera. I calciatori – come noto – sono gli attori protagonisti, ma riescono a liberare estro, creatività, personalità e incisività se guidati dalle indicazioni giuste. Tutto ciò, oggi, è sincretizzato nel termine “proposta”. Bisogna proporre, nel rispetto dell’equilibrio ma nella contestuale consapevolezza di dover incidere. Questa è strategia, queste sono le idee, così i calciatori tornano effettivamente sul gradino più alto del podio dell’importanza.

Quando ben utilizzata, la tattica sublima, eleva, migliora, non condiziona negativamente. Discorso diverso quando viene inglobata nella passività che il ruolo confezionato da Allegri le attribuisce: in tal caso limita, confonde, snerva e peggiora quelle che potrebbero (e dovrebbero) essere squadre dominanti. Un discorso che la partita odierna contro la Fiorentina ha nuovamente portato all’emersione.

La Juventus non ha creato in maniera corale, dimostrandosi totalmente prona all’iniziativa del singolo e al momento favorevole, come se la “mera” (chi scrive si cosparge il capo di cenere per questo apparente ma becero ridimensionamento) presenza di qualità possa costantemente essere condizione e rimedio, arma e scudo. I (fortissimi) calciatori bianconeri arrancano, faticano, guerreggiano, attendono un sussulto desiderato complice la (ovvia, ma non per questo giustificabile con questo atteggiamento tattico/strategico) possibilità di incidere quando hai un determinato bagaglio di possibilità personificate in elementi probabilmente senza eguali in Serie A.

Quest’oggi una squadra ha giocato, proposto, fornito una prestazione positiva, pulita, coraggiosa, arrembante, consapevole, l’altra ha atteso e sperato. Differenze di intensità e attitudine. Allegri, questa Juventus non gira: perché non riconoscerlo con discorsi più profondi?

By Redazione PianetaChampions

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Post correlati